Prosegue l’iniziativa di cooperazione internazionale avviata lo scorso anno con la Camera di Sviluppo Italo Ivoriana. Il presidente dell’Autorità Portuale, Giovanni Moscherini, è infatti intervenuto questa mattina alla conferenza “Le vie del mare come vie della pace”, tenutasi presso la sala convegni dell’ente di piazza Imperatore Traiano e organizzata dall’Authority con la stessa Camera Italo-Ivoriana per lo sviluppo del Commercio, dell’Industria, Agricoltura e Artigianato.
“Quello di Civitavecchia vuole essere anche il Porto della Pace. Per questo stiamo dando un importante seguito all’iniziativa avviata lo scorso anno, insieme alla Camera per lo sviluppo del commercio italo-ivoriana”. All’incontro hanno partecipato il professor Francesco Petrino, presidente della Snarp onlus, don Patrizio Benvenuti, primo cappellano militare dello Stato Maggiore della Marina, nonché rappresentante della Fondazione Kepha onlus, il dottor Bruno Commini, dirigente del Cnr, l’on. Maurizio Mariani, presidente della Commissione Bilancio del Comune di Roma, Mario Feoli, presidente della Camera per lo sviluppo Italo-Ivoriana, con il vice presidente per il centro Italia, Mario Barberio, il vice presidente per il sud Italia, Felice Vitello ed il responsabile tecnico dei progetti, architetto Roberto Santini. E’ intervenuto anche Massimo Bugli, presidente di Roma Natura. “Dando seguito – ha affermato Moscherini – alla visita ricevuta lo scorso anno da parte di autorevoli membri del governo ivorese, di altri rappresentanti istituzionali e di imprenditori di quel Paese, nelle prossime settimane una nostra delegazione, insieme alla Camera di Sviluppo, renderà la visita al porto di Abidjan. L’obiettivo è quello di rafforzare le relazioni già avviate, sia dal punto di vista commerciale che istituzionale, rafforzando quel processo di cooperazione che può contribuire a completare la pacificazione interna e a creare anche un rapporto di solidarietà internazionale. Ovviamente, – ha concluso Moscherini – l’interesse primario dell’Autorità Portuale è quello di studiare la possibilità di diventare lo scalo di riferimento per i traffici tra il Mediterraneo e l’Africa occidentale, essendo la Costa d’Avorio un Paese molto interessante dal punto di vista dell’export di numerosi prodotti”.