Dodicesimi su quindici per quanto concerne il traffico merci e container, sesti nel traffico passeggeri e primi in quello crocieristico. E’ il risultato ottenuto dalla triade portuale Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta nel 2016 stando alle cifre pubblicate da Assinterminal su dati forniti da Assoporti, ovvero dall’associazione che raccoglie le 15 Authority italiane. Dati che non cambiano di molto nel 2017, con Civitavecchia ancora agli ultimi posti della classifica per quanto riguarda le merci e i contenitori, rispettivamente al tredicesimo e all’undicesimo posto e che conferma il sesto posto nei passeggeri e il primo nel traffico crocieristico.
A livello puramente informativo, nel 2016 il primato nel settore merci è andato a Trieste e Monfalcone, quello nei containers a Gioia Tauro e quello per i passeggeri a Livorno-Piombino-Portoferraio. Nel 2017, invece, è stata l’accoppiata Genova-Savona a primeggiare nel settore merci e in quello dei contenitori, mentre Gioia Tauro, assieme a Crotone e Messina, si è presa la rivincita ottenendo il primo posto nel traffico passeggeri. Il quadro che emerge per Civitavecchia è comunque assolutamente sconfortante. Andando ad analizzare i dati nello specifico, tra il 2016 e il 2017 si registra una flessione dell’1% per quanto concerne le merci liquide e del 6% per quelle solide e un calo dell’1% anche per quanto attiene il traffico passeggeri. L’unico segno positivo riguarda i container, che fanno registrare un incremento del 27% nel corso di dodici mesi. Ma è un aumento che si basa su numeri di partenza del tutto risibili rispetto a quelli di altri porti, visto che si rimane all’undicesimo posto su 15 scali marittimi osservati. A Civitavecchia nel 2017 si sono movimentati infatti 94.401 teus, praticamente nulla rispetto ai 2 milioni e 666 mila di Genova-Savona, ai 2 milioni e 448 mila di Gioia Tauro e al milione e 500 mila di La Spezia. Numeri comunque distantissimi anche rispetto a quelli di altre medie realtà portuali, come Livorno, Napoli, Cagliari, Venezia e Trieste-Monfalcone, che hanno movimentato rispettivamente 734 mila, 964 mila, 464 mila, 611 mila e 617 mila teus, da cinque a dieci volte in più rispetto a Civitavecchia.