Un “sondaggio” lanciato da un’emittente cittadina sta mettendo a soqquadro il mondo politico. Fino a ieri mi ero astenuto da qualsiasi commento. I maligni avrebbero detto che poiché non ero il primo non credevo al risultato. Ma per i miei detrattori niente da fare nemmeno stavolta. Adesso che sono al primo posto, non posso esimermi da alcune necessarie considerazioni.
Anzitutto questo non è un sondaggio né gli somiglia sia perché non si basa su un campione statistico sia perché il meccanismo del sito su cui si svolge consente a ciascun utente di votare più volte.
Forse non voleva nemmeno esserlo e forse voleva servire solo come spunto al dibattito interno della Sinistra in vista delle prossime – ma ancora lontanissime – amministrative del 2012.
Sta di fatto che di fronte a risultati così poco leggibili (oltre 11 mila votanti in una città di 15 mila famiglie e ancor meno computer), resta ben poco da dire.
L’uso di una tecnologia diversa (che consentisse ad ogni computer un solo voto, ad esempio), avrebbe aiutato di più abbozzando un qualcosa che potesse far immaginare, pur sempre in laboratorio e con larghi spazi di approssimazione e di interpretazione, lo svolgimento d ipotetiche primarie.
La questione, però, è ben più complessa ed il dibattito dovrà affrontare una situazione cittadina, socialmente ed economicamente allarmante, con ben altri presupposti e ben altri ragionamenti, allargando gli orizzonti delle possibili coalizioni viste le dimensioni della crisi.
Occorre una strategia politica aggregativa, certo, e il Centro Sinistra non solo può ma deve guardare al futuro unita come mai, se vuole vedere concretizzarsi una via, una possibilità, una speranza e di successo per questa città.
E per far questo ha il dovere di dibattere al suo interno di programmi e di candidati se vuole arrivare a scegliere la leadership con reali possibilità di prevalere.
Dibattito dunque, ma non certo a “colpi di mouse”.
Pietro Tidei