Diventa sempre più amaro il gusto del terminal aperto due anni fa nei locali dei vecchi magazzini del pesce con l’intento di diventare punto di attrazione per i turisti ed elemento importante di sviluppo e occupazione, ma che ormai risulta chiuso da tempo. “Il Buono srl”, la società promotrice dell’iniziativa, varata anche grazie a importanti finanziamenti dell’Unione Europea, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Roma il concordato preventivo.
Ciò sta a significare che la società, legata a filo diretto con la Coldiretti, non ha momentaneamente la forza per poter far fronte agli impegni assunti nei confronti dei suoi creditori. I legali, che stanno realizzando il piano di riparto dei debiti, lo hanno ufficialmente comunicato a tutte le aziende creditrici. Una iniziativa, che a detta dell’entourage di Aldo Mattia, presidente de “Il Buono srl”, tende a salvare l’operazione imprenditoriale, ma che rischia di provocare ulteriori risentimenti anche in sede locale. Tra i creditori della società, c’è sicuramente la “Teckicos srl”, l’impresa edile alla quale si era affidata per restaurare e rendere idonei al progetto i vecchi magazzini del pesce. E proprio la “Tecknicos srl”, a sua volta aveva subappaltato alcune opere a fornitori ed imprese locali, che da oltre un anno attendono di essere pagati. Si tratta di aziende edili ed artigiane, alcune delle quali stanno già pagando a carissimo prezzo la crisi del settore che si vive da qualche anno a Civitavecchia, le quali adesso avranno anche la beffa di non aver riconosciuto interamente il credito maturato nei confronti dell’azienda che aveva ristrutturato i vecchi locali. Non solo, a quanto sembra, la stessa “Tecknicos srl” avrebbe avviato un’azione di rivalsa nei confronti delle aziende locali accusate di non aver terminato l’opera. Un’iniziativa, questa, che qualora venisse confermata risulterebbe davvero paradossale, considerando che le imprese civitavecchiesi devono avere parecchie decine di migliaia di euro proprio dall’azienda che aveva in appalto i lavori. Insomma, una vicenda ai limiti dell’incredibile, sulla quale non è escluso possa esserci anche l’interesse della Magistratura.