L’impressionante discarica che si trova sotto un cavalcavia del Marangone, di cui TeleCivitavecchia si era occupata la scorsa settimana, rischia di essere solamente la punta di un iceberg molto più grande, fatto di denunce, refurtive abbandonate e immondizia accumulata e bruciata. L’intera zona verde che si trova nella parte a monte del ponte ferroviario, sotto il quale le nostre telecamere hanno ripreso qualsiasi tipologia di rifiuto abbandonato (alcuni dei quali speciali, per la cui rimozione Csp ha contattato una ditta specializzata) è invasa da discariche.
Per la maggior parte si tratta di cumuli di materiale proveniente da lavori edili oppure di svuotamenti di appartamenti e cantine, scaricate in una delle aree verdi più belle del nostro territorio, a cavallo tra i comuni di Civitavecchia e Santa Marinella, all’interno della quale ci sono reperti archeologici di epoca etrusca. A denunciare la situazione assolutamente fuori controllo, l’azienda agricola adiacente, costretta ad una continua, ma difficile, sorveglianza, e alla chiusura dei diversi punti di accesso alla tenuta, dove per anni sono transitati mezzi pesanti carichi di rifiuti. Non solo. A utilizzare per scopi illeciti la zona, in particolare la parte che si trova più vicina alla Strada del Marangone, quindi quella che costeggia il campo da calcio del Villaggio del Fanciullo, anche alcuni malviventi che si sono serviti di una cava come deposito per nascondere la refurtiva, provento di furti e scippi.
Sono state ritrovate casseforti, alcune ci sono ancora, motorini smontati, smartphone e ipad per un valore di decine di mila euro, sui quali in passato sono intervenute le forze dell’ordine. Ancora oggi, però, ci sono i resti di quello che è stato, e che in parte continua ad essere. La storia infatti continua, anche se in modo minore, visto che, come detto, i punti di accesso sono stati bloccati. Non tutti. E quando le sentinelle della zona, quindi i proprietari di fondi o semplici contadini scoprono qualcuno intento a scaricare illecitamente rifiuti, o peggio a dare alle fiamme i cumuli che ciclicamente si formano, e prova a fermarlo, scattano le intimidazioni e le ritorsioni. Sono diverse le denunce per minacce aggravate nei confronti di persone già identificate e note alle forze dell’ordine e contro ignoti. Al momento, all’interno dei terreni dell’azienda agricola, che ospita cavalli e pecore, e piante di ogni tipo e di ulivo, restano a macchia di leopardo i rifiuti che i volontari hanno raccolto e raggruppamento in mucchi, in attesa che i comuni di Civitavecchia e di Santa Marinella, con il quale in passato c’era stata un’interlocuzione, provvedano alla rimozione.