“Con l’aggravarsi della crisi in Europa che coinvolge i migranti e i rifugiati, queste non saranno le ultime immagini scioccanti che rimbalzeranno in giro per il mondo sui social media, sui nostri schermi televisivi e sulle prime pagine dei giornali”.
“Ma indignarsi per queste immagini non è abbastanza. L’indignazione deve essere seguita dall’azione.
“Il dramma che vivono questi bambini non dipende da loro scelte, né è sotto il loro controllo. Questi bambini hanno bisogno di protezione. Questi bambini hanno diritto alla protezione.
“Raccomandiamo che siano urgentemente poste in atto le seguenti misure:
1. Proteggere questi bambini attraverso l’erogazione di servizi essenziali in ogni momento – inclusi cure mediche, cibo, sostegno emotivo, e istruzione – e sistemazioni adeguate per i migranti e i rifugiati che permettano alle famiglie di rimanere unite.
2. Impegnare un numero adeguato di esperti in protezione dell’infanzia per aiutare i bambini e le loro famiglie.
3. Continuare le operazioni di ricerca e salvataggio – non solo in mare, ma anche sulla terraferma, poiché le famiglie si spostano da un paese all’altro – e porre in atto ogni misura per prevenire l’abuso e lo sfruttamento dei minorenni migranti e rifugiati.
4. Garantire che il superiore interesse dei bambini abbia priorità in tutte le decisioni riguardanti questi minorenni – anche in casi di asilo.
“I nostri cuori si uniscono oggi alle famiglie che hanno perso i figli – al largo delle coste, sulle sponde, e lungo i bordi delle strade d’Europa. Mentre vanno avanti i dibattiti sulle politiche, non dobbiamo mai perdere di vista il profondo aspetto umano di questa crisi. Né i bambini. Né la portata di questi eventi. Almeno un quarto di coloro che cercano rifugio in Europa sono bambini – nei primi sei mesi di quest’anno, più di 106.000 bambini hanno chiesto asilo in Europa.
«E non dobbiamo mai dimenticare ciò che sta dietro le tante storie delle famiglie che cercano rifugio in Europa: terribili conflitti come quello in Siria, che già ha costretto circa 2 milioni di bambini a fuggire dal loro paese. Solo la conclusione di questi conflitti può porre fine al tormento di molti”.
Direttore Generale Unicef