Partendo dal problema sollevato sulla statua del papa Giovanni Paolo II vorrei intervenire in quanto consigliere della Prima Circoscrizione. L'analisi del fenomeno è, infatti, ben più ampia e merita ben oltre di una semplice trattazione artistica bensì di tipo sociale in quanto nella nostra città è triste notare un certo "grigiore" che invade numerosi settori.
E' facile osservare come il popolo del no sia molto numeroso per ogni serie di iniziative a prescindere dal loro effettivo positivo o meno risultato. Mi spiego: avete presente le lamentele dei cittadini a seguito di piccoli cantieri, lavori di restauro o manifestazioni di carattere culturale, le quali indubbiamente modificano la vita quotidiana di noi cittadini? L'aspetto più preoccupante è però quello che il "made in Civitavecchia" viene poi spudoratamente denigrato e poco valorizzato dagli stessi civitavecchiesi per chissà quale ragione. Voglio fare un'ulteriore esempio-provocazione per farmi capire: se si organizzassero nella nostra città corsi di canto leggero con Laura Pausini (tanto per fare un nome dei più importanti nel panorama musicale italiano) spunterebbero in città critiche e considerazioni del tipo "Pensa quanto è nei guai la Pausini per essere costretta a fare un corso a Civitavecchia…". D'altro canto però la nostra città è ricca di eccellenze (uomini di cultura, artisti, sportivi, professionisti…) note in campo nazionale e persino internazionale di cui gli stessi civitavecchiesi (e ahimè qualche amministratore) non ne è assolutamente a conoscenza, stesso vale per il patrimonio artistico come ad esempio il Museo, le Terme Taurine o la chiesa dei SS Martiri Giapponesi noti fuori i confini regionali e nazionali, ma poco conosciuti ed apprezzati dai civitavecchiesi. Bisogna partire da questo per la rivoluzione culturale che tarda a venire e far uscire queste realtà dalle catacombe. La statua del Papa è dunque solo l'ultima (per ora) degli esempi di una tesi che denuncio con tristezza essendomi candidato ed essere poi stato eletto a ventidue anni per poter dare il mio infimo e modestissimo contributo alla mia città alla quale mi sento
profondamente legato. Proporre iniziative che possano, probabilmente, migliorare la vita quotidiana diventa come combattere con i mulini a vento perché da un lato otterrai le critiche di altri cittadini (esempio dei più banali: lo spostamento dei cassonetti dei rifiuti), dall'altro riscontrare difficoltà insormontabili e tempi lunghissimi laddove una mente attenta e buonsenso dell'ufficio preposto basterebbero a semplificare il tutto. Di fronte a questo bisogna continuare a lottare o arrendersi? Tornado, ora, all'analisi artistica trovo profondamente inopportuno denunciare una "mancanza di proporzione" o semplicemente il fatto di essere "brutta" o "bella". L'opera d'arte, infatti, non si giudica su caratteri esclusivamente estetici, altrimenti Modigliani, Botero, Matisse o Picasso sarebbero anch'essi meritevoli di essere tacciati dai come artisti di sagome sproporzionate, bensì sul loro significato connotativo (ossia le emozioni, i ricordi, le sensazioni di chi ha realizzato e
di chi ammira l'opera). Le città italiane e non solo dedicano inoltre statue delle più assurde: passanti, patate, delfini, personaggi dei fumetti, uova, lucertole, teschi, crocifissi… nei modi più insoliti ed usando i più svariati elementi (al Porto di Barcellona c'è una statua fatta da semplicissime gigantesche eliche – credo in acciaio – che rappresentano la natura marina e il tempo ventoso ed è inserita nelle tappe del bus turistico!!). Ritengo dunque che se l'opera dell'artista civitavecchiese fosse stata esposta in altre città non avrebbe ricevuto le critiche registrate ora, ma sarebbe stata vista come espressione personale di un artigiano e patrimonio della nostra città.
Luca Guerini
Consigliere Prima Circoscrizione