“Le dichiarazioni rese dai segretari dei sindacati metalmeccanici a seguito dell’infortunio sul lavoro accaduto ieri a Torrevaldaliga Nord ci hanno francamente sorpreso. Non certo per le critiche ai limiti progettuali e costruttivi di un impianto che spesso obbliga a lavorazioni “acrobatiche”, in zone così difficili da raggiungere da impedire un rapido ed adeguato svolgimento dei soccorsi. Ieri, tanto per dire, ci sono voluti circa trenta minuti per calare l’operaio ferito da 55 metri di altezza attraverso una ripida scala: è intuibile che se il malcapitato avesse avuto una forte perdita di sangue o lesioni interne, gli esiti sarebbero stati ben più drammatici. Su questo aspetto quindi i sindacati metalmeccanici hanno ragione da vendere e come USB abbiamo più volte e formalmente posto il problema”. “Ciò che invece ci stupisce è l’affermazione secondo cui, citiamo testualmente, “sarebbe calata una cappa di silenzio intorno ai problemi della sicurezza” a Torrevaldaliga Nord, a fronte della quale “la categoria dei metalmeccanici rivendica con forza la titolarità del confronto sulla sicurezza dei propri lavoratori”. Ora, visto che tra le righe di tali dichiarazioni crediamo di cogliere una critica all’accordo sindacale che ha affidato il compito di vigilare sulla sicurezza degli operai metalmeccanici a tre dipendenti Enel non eletti da nessuno, una vera vergogna che abbiamo contrastato in perfetta solitudine, vogliamo dirlo chiaro e tondo: cosa vanno cercando i tre segretari dei sindacati metalmeccanici? Non sanno forse che l’effetto ultimo di tale accordo sarà proprio quello di contribuire a quella “cappa di silenzio” di cui si lamentano? Non sanno forse che, con quell’accordo, sono stati proprio cgil-cisl-uil confederali a scippare ai rappresentanti dei lavoratori metalmeccanici i controlli in materia di sicurezza? Certo che lo sanno, e allora, fuori dal sindacalese, delle due l’una. O i tre segretari sono veramente intenzionati a togliere di mezzo questa schifezza e ad applicare il Testo Unico sulla sicurezza, oppure viene il dubbio che stiano alzando un po’ di polvere solo per sostituire i delegati Enel con i propri RLS-C che tra non molto dovranno lasciare il cantiere. D’altronde non è un mistero che anche da tale esigenza di ricollocazione derivi l’accordo in questione, accordo che poi Enel ha stravolto a proprio vantaggio con la condivisione dei sindacati confederali e dei lavoratori elettrici.
Lanciamo quindi ai tre segretari una sfida. Dimostrino di non avere interessi strumentali e si impegnino per applicare quanto prevede in materia di rappresentanza dei lavoratori l’attuale normativa, ovvero per eleggere i RLS in tutte le aziende e soprattutto per istituire finalmente i RLS di Sito Produttivo. Figure, queste, a cui mediante un percorso democratico potrebbero legittimamente ambire i delegati attualmente impegnati come RLS-C di cantiere, che avrebbero poteri notevolmente più incisivi: non a caso i sindacati del metalmeccanici di ILVA e Fincantieri hanno già raggiunto accordi in tal senso. Forse che Torrevaldaliga Nord, dopo tre morti in pochi anni, non merita un impegno simile? Se poi, oltre a questo, gli stessi segretari vorranno dichiarare azioni di lotta, in primo luogo per mettere un freno alla pratica degli appalti al massimo ribasso che tanto stanno incidendo sulle condizioni di sicurezza, salariali e occupazionali dei lavoratori metalmeccanici, la USB si dichiara pronta a collaborare. Sono anni che Enel cerca di alzare un muro tra i propri lavoratori e quelli delle ditte: alcuni avallano supinamente questo modo di fare, la USB no. Chi pensa che sia ora di unire le forze intenzionate ad un concreto cambio di tendenza non ha che da battere un colpo.
Civitavecchia, 01/12/2010 USB Lavoro privato