È stata anticipata a domani la prima udienza della vertenza USB/CSP. Usb ha citato in giudizio la CSP per il mancato rispetto dell’accordo sindacale, sottoscritto da tutte e sei le sigle sindacali in data 19 maggio 2017.
“Tale accordo – affermano da Usb – prevedeva sostanzialmente uno scambio di soluzioni per garantire la economicità e la trasparenza della società stessa anche a garanzia dei sindacati in veste di controllori di tutte le attività presenti e future soprattutto nella nuova pianta organica, negli inquadramenti del personale, nell’applicazione dei contratti, nelle nuove assunzioni, nella trasparenza e pubblicità dei bandi interni per avanzamento carriere e spostamenti di servizio, nelle spese di gestione, acquisti e andamento economico, nuovi servizi etc. etc, per questo era stata concordata la formazione di una Commissione Tecnica Paritetica composta dalla Amministrazione di CSP e di due delegati per ogni sigla sindacale per monitorare e guidare le attività. Questa Commissione Paritetica, fornita anche di regolamento interno sempre su concordato sindacale, non è stata mai convocata e quindi non ha mai funzionato per due motivi fondamentali, uno derivato da tre sigle sindacali confederali che vogliono trattative separate e non applicano ciò che hanno sottoscritto, e dalla stessa CSP che non ha rispetto degli accordi e della trasparenza nell’applicazione di tali materie. Alla faccia della trasparenza all’interno della CSP sta succedendo di tutto, Nuovi servizi fuori controllo sindacale, nuove attività, assunzioni incontrollate, livelli a pioggia, acquisti di mezzi e spese folli e soprattutto non inserimento ufficiale, a tutt’oggi per la trasparenza, sul sito del Bilancio 2018 che a loro dire è in attivo di circa 30.000 euro. Una cosa balza subito in chiara evidenza e cioè che il bilancio 2018, se è attivo come dicono, è composto anche dalle 400.000 euro di risparmio giornate di lavoro trattenute mensilmente ai lavoratori tramite accordo. Tale fatto ci suona stonato e poco digeribile. A CSP, tramite accordo sindacale fa cassa con la giornata lavorativa dei dipendenti, ci fa Bilancio e spese, ma non ne dà conto alla Commissione Tecnica Paritetica formata con accordo per la verifica e il controllo di tutto ciò. Il tutto con il silenzio/assenzo di Cgil, Cisl e Uil che tra l’altro continuano a sottoscrivere accordi senza la obbligatoria firma delle Rsa aziendali, accordi non validi e impugnabili. Sempre pronti ad altri ex articoli 28 la USB rimane in attesa rispettosi e fiduciosi delle future decisioni del Tribunale”.