“Revocare anzitutto la determina regionale dirigenziale, promossa durante il governo Zingaretti, con la quale vengono ignorate palesi illegittimità contro i cittadini coinvolti nella vicenda degli usi civici”. E’ la prima delle richieste avanzate allo stesso Governatore del Lazio da circa cento cittadini di Civitavecchia, che hanno voluto riprendere in mano la questione riguardante l’uso civico introdotto sulle loro abitazioni già di proprietà per effetto di una sentenza giudicata, da più parti, sostanzialmente sbagliata.
I cittadini prendono atto con soddisfazione che il consigliere regionale Gino De Paolis, prendendo finalmente atto dell’esistenza della transazione del 1929, resa nota da oltre un anno e con la quale si svincolavano i terreni gravati da uso civico, ossia le tenute Ferrara e Bandita delle Mortelle, ha promosso un’interrogazione perché si faccia luce sulla vicenda. Ricordano che per effetto della controversa vicenda ad un civitavecchiese su otto viene impedito il diritto di proprietà sulla casa già acquistata da anni e nonostante siano stati effettuati rogiti regolarmente registrati. Sottolineano inoltre, come una vicenda che viene vissuta come assurda ed ingiusta ha fermato un buona parte del mercato immobiliare perché sono coinvolti immobili in zone appetibili e che da sempre hanno costituito il fulcro principale delle compravendite cittadine. Nella lettera al Governatore Zingaretti viene poi sottolineato che i provvedimenti assunti negli ultimi anni dalla regione sono di fatto risultati inefficaci, tant’è che oggi vengono messe in discussione persine le stime dei periti demaniali nonché la stessa parcellizzazione, visto che per effetto di una successiva delibera dell’Agraria vengono ricoinvolti di fatto tutti i condomini nella questione, pena l’iscrizione ad un ruolo. Al riguardo e a fronte delle presunte palesi illegiitmità che sottendono la vicenda, i cittadini firmatari dell’appello a Zingaretti chiedono di valutare se esistano gli estremi per un provvedimento di autotutela della determina dirigenziale prodotta durante il suo mandato.”Signor Presidente – conclude la lettera – nel suo ultimo incontro nella nostra città del 24 aprile lei ha dichiarato che la politica è il mezzo dei bisogni dei cittadini e allora quale migliore occasione rappresenta la soluzione della vicenda anomala degli usi civici a Civitavecchia per dare coerenza a quanto affermato?”.