Mdp torna alla carica sul caso usi civici. Il capogruppo regionale Gino De Paolis ha presentato un’interrogazione relativa all’esistenza o meno dei diritti di uso civico, sia sulla proprietà privata che sul demanio civico. In particolare la questione riguarda le tenute Ferrara e delle Mortelle, al centro di una transazione del 1929 tra l’associazione Agraria e gli eredi Guglielmi che, secondo De Paolis, sgrava esplicitamente quelle aree.
“Questo documento – afferma De Paolis – è stato inspiegabilmente ignorato nel corso degli anni, anche e gravemente dalla sentenza n. 181/1990 del Commissario degli Usi Civici per la Toscana, il Lazio e l’Umbria del 23 febbraio 1990 che di fatto stabilisce l’esistenza degli usi civici su quei terreni, nel frattempo già costruiti con regolari permessi comunali e degli enti interessati. La sentenza di fatto compie un errore clamoroso, perché non tiene conto di una regolare transazione avvenuta anni e anni prima. A nulla, a nostro avviso vale quindi la determinazione dirigenziale n. AO7844, che da esecuzione a quella sentenza, tra l’altro solo 23 anni dopo la sua emanazione, determinando di fatto una larga parte del problema attuale. L’unica soluzione quindi per noi resta il ritiro di quella determina dirigenziale e la nostra azione proseguirà con forza per provare a sancire una volta per tutte che i terreni edificati, su cui gravava l’uso civico, siano sdemanializzati senza nulla a pretendere da cittadini incolpevoli, vittime di una ingiustizia”.
E una prima apertura, in tal senso, è stata incassata da Mdp. “Apprezziamo – commenta De Paolis – la risposta dell’assessore che oggi in aula ha mostrato disponibilità ed apertura a ricercare una soluzione in tempi strettissimi affinché siano rese estremamente più snelle le pratiche e affinché sia ancora più irrisoria la cifra da pagare. Un impegno concreto che la giunta ha preso davanti al Consiglio, dimostrando serietà e responsabilità, e che noi seguiremo con l’attività emendativa alle norme di legge esistenti, già a partire dal collegato al bilancio di fine luglio, pur ribadendo la convinzione, fondata sulle carte in nostro possesso, che quella pretesa di denaro, ancorché irrisoria, sia illegittima, perché basata su una sentenza sbagliata. Continuiamo quindi la nostra battaglia, con tutti gli strumenti a nostra disposizione, forti oggi di una presa d’atto da parte dell’assessore competente, che riconosce l’urgenza di intervenire a quello che non ho esitato a definire una tragedia: una città bloccata, riguardo a pratiche di compravendita, rogiti notarili, concessione di mutui, con evidenti conseguenze sul piano sociale e della credibilità delle istituzioni non può più attendere la burocrazia, i grovigli legislativi o i tempi giuridici”.
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