“La Lega, sulla base della copiosa documentazione ormai disponibile sull’argomento, continua a sostenere l’Amministrazione comunale e sarà sempre accanto ai comitati e ai cittadini per ribadire che a Civitavecchia gli usi civici non ci sono e non ci sono mai stati”. Lo affermano in una nota il consigliere comunale Pasquale Marino e il gruppo Lega che torna sul tema degli usi civici.
“Il “Milleproroghe estivo” n. 3146 – si legge nel comunicato a firma Pasquale Marino e gruppo Lega – riporta all’art. 63 bis la delega alle Regioni per legiferare in materia di usi civici. L’emendamento dà possibilità alle Regioni stesse di stabilire degli iter liberatori per terreni che, pur vincolati da usi civici demaniali, siano stati edificati prima del 1985 con regolare licenza edilizia. La procedura prevede il trasferimento da parte dei Comuni dei vincoli stessi su altri terreni che compenserebbero la perdita per la collettività e andrebbero a mettere in pari il bilancio dei terreni gestiti dalle Università Agrarie. A parte il fatto che l’emendamento sarebbe improponibile – visto che la Corte Costituzionale ha stabilito, con una sentenza del 2018, che in questa materia deve legiferare direttamente lo Stato e non le Regioni – a Civitavecchia tale dispositivo non si potrebbe comunque applicare perché il gravame non risulta esserci. Difatti le visure alla Conservatoria e al Catasto non riportano alcun vincolo di uso civico. Riguardo alle questioni più scottanti, inoltre, è ormai accertato dai processi vinti dai ricorrenti, dalle numerose perizie e relazioni dei periti d’ufficio e di parte e dalla recente relazione del consulente della Regione Lazio avv. Petronio, che sul nostro territorio tutta Tenuta delle Mortelle (pari a 170 ettari di demanio secondo la perizia Monaci) è allodiale dal 1827 e Tenuta Ferrara (pari a 140 ettari di demanio secondo la stessa perizia) è ugualmente allodiale in quanto i terreni elencati non sono mai stati rivendicati dall’Università Agraria e non rientrano perciò nella Legge 181/90. Perciò, anche ammesso che si applicasse l’emendamento a Civitavecchia, perché mai il Comune dovrebbe dare centinaia di ettari in cambio per degli usi civici che non esistono? Ciò premesso la Lega, sulla base della copiosa documentazione ormai disponibile sull’argomento, continua a sostenere l’Amministrazione comunale e sarà sempre accanto ai comitati e ai cittadini per ribadire che a Civitavecchia gli usi civici non ci sono e non ci sono mai stati. In lunghi anni di pressione e sensibilizzazione presso gli enti preposti (Regione, Tribunale speciale del commissariato agli usi civici di Lazio Toscana e Umbria) siamo riusciti a mettere in discussione la famosa sentenza del 1990 che tanti equivoci e danni ha causato agli enti pubblici, ai privati proprietari di appartamenti e all’economia della città. In questa confusione, il Parlamento italiano ci ha messo del suo approvando la legge 168/2017 che ha reso associazioni private questi enti che gestiscono vaste terre di proprietà collettiva. Nella nostra città ne ha approfittato l’Università Agraria che ha da tempo intrapreso una deriva autoritaria, eliminando ogni forma di controllo interna in quanto nell’associazione non esistono Probiviri, né un’opposizione e non c’è neppure il controllo dell’assemblea dei soci, mai convocata neppure per l’approvazione dello statuto o dei bilanci. Da oltre un anno inoltre il suo presidente, incurante dei richiami di Comune, Regione e Prefetto che lo hanno in più occasioni invitato a rispettare il termine dei cinque anni previsti dallo statuto, ha prorogato “motu proprio” il suo mandato e quello dei cinque membri rimasti del suo consiglio d’amministrazione (originariamente di undici membri con il presidente), adducendo giustificativi pretestuosi e limitandosi alla fine ad indicare quale possibile data di inizio della campagna elettorale l’autunno 2022, con l’evidente intento di tenere le elezioni addirittura nel 2023, cioè ben tre anni dopo la scadenza del mandato. Tutti noi conosciamo i danni già arrecati alla città. Tra questi è emblematica la ristrutturazione di Parco Antonelli- ora parco della Resistenza -sito tra via Montanucci e via Togliatti: per la sua ristrutturazione il Comune ha dovuto sborsare più di ventimila euro, salvo scoprire successivamente che il terreno era libero da usi civici in base alla perizia Monaci pubblicata nel 2019 e ancora sospesa dalla Regione per la parte di Tenuta delle Mortelle. La soluzione per i nostri territori esiste già ed è in mano al Commissario agli usi civici che ha già emesso due sentenze a favore dei ricorrenti e sta procedendo ad analizzare a gruppi altre centinaia di casi su Tenuta delle Mortelle. Se l’UA cesserà di fare inutili appelli e ricorsi volti a ritardare l’esito della contesa legale, vedremo in breve risolti i problemi della nostra collettività, senza complicare ulteriormente la situazione con emendamenti inapplicabili a Civitavecchia dove, in ogni caso, gli usi civici non ci sono. Nel frattempo il Comune ha presentato controricorso al Regolamento di giurisdizione presentato in Cassazione dall’Agraria con la pretesa di far dichiarare il Commissariato agli Usi Civici non più giudice competente e trasferire le cause al tribunale civile ordinario, per allungare – secondo noi – i tempi della soluzione del problema”.