Colpo di scena sulla vicenda degli usi civici. Il Consiglio di Amministrazione dell’Università Agraria di Civitavecchia, riunitosi ieri sera, in seduta straordinaria, ha deliberato all’unanimità, sulla base della sentenza della Corte di Appello del 20 maggio 1993 con cui il Giudice ha dichiarato inammissibile il reclamo presentato dai signori Antonelli ad una sentenza di del ‘90, che i terreni dei ricorrenti Antonelli non risultano essere gravati da uso civico in quanto non compresi nella citata sentenza.
Ha deliberato, inoltre, di dare seguito alle segnalazioni fatte dalla Regione Lazio nella nota di trasmissione della sentenza della Corte di Appello del 1993 e di dare mandato al Perito Demaniale, il dottor Monaci e all’avvocato Pucci per i conseguenti adempimenti. Esulta il candidato sindaco del centrosinistra, Carlo Tarantino secondo il quale questo risultato è stato ottenuto grazie all’instancabile opera dei comitati cittadini che da anni setacciano gli archivi storici e che la scorsa settimana hanno reperito e messo immediatamente a disposizione della Pubblica Amministrazione e delle forze politiche la sentenza del 1993. “Grazie al loro impegno, all’attenzione dell’Amministrazione Comunale uscente e all’azione sinergica delle forze della nostra coalizione, a cui ha aderito Vittorio Petrelli – afferma Tarantino – si è riusciti, nel giro di pochi giorni, a far sì che la Regione Lazio mettesse tempestivamente in atto quanto di sua competenza per risolvere questo annoso problema. Questo risultato è una risposta immediata e fattiva, risolve il problema di alcuni e costituisce la base per la liberazione dal gravame per tutti i nostri concittadini.
“Un primo passo significativo di svincolo” . Così Vittorio Petrelli descrive che la delibera approvata ieri sera dall’Agraria. Secondo il leader del cosiddetto campo civico si tratta di un passaggio “non esaustivo del problema, anche se questo risultato conferma che la soluzione della vicenda sta nella strada di far valere l’ampia documentazione a favore dei cittadini invece di aggrapparsi ad una legge che ha tempi biblici”.