Vademecum con gli occhi a mandorla
Una sorta di galateo con gli occhi a mandorla, quello trasmesso da Palazzo del Pincio. Una serie di accorgimenti che i civitavecchiesi che avranno modo di incontrare i rappresentanti della delegazione di Ishinomaki faranno bene a tenere a mente, per evitare le classiche figuracce. Il vademecum del Comune parte dagli orari, ricordando che i giapponesi “li comunicano sempre e sono puntuali allo scoccare del secondo e rispettano sempre l’orario di inizio e di fine di ogni attività e incontro”. Si parla poi dell’usanza nipponica di portare ad ogni commensale un regalo di minimo valore, per non imbarazzare chi lo riceve, ma confezionato con cura. “Quindi – prosegue il vademecum – il variare del numero dei commensali in eccesso o in difetto crea disagio nell’ospite. Se il regalo è incartato non va aperto, se invece non lo è bisogna lodarlo e fare apprezzamenti”. Viene poi ricordato che i giapponesi si scambiano sempre i biglietti da visita. “Avvisiamo tutti coloro che incontreranno la delegazione (sindaco compreso) – prosegue il decalogo – affinché portino dietro i biglietti da visita da scambiare”. Si continua ricordando che in Giappone e’ vietato fumare nei luoghi pubblici. “Se dobbiamo fumare in loro presenza – continua il vademecum – chiediamo quanto meno se dà loro fastidio”. Importantissimo è il colore del nostro abbigliamento. Il bianco, infatti, in Giappone è il colore del lutto, per cui bisogna evitare di vestire totalmente di bianco. E’ poi considerato grandissimo segno di maleducazione soffiarsi il naso in pubblico, quindi le persone raffreddate dovranno alzarsi e andarsi a soffiare il naso con un fazzoletto di carta che verrà gettato e non mostrato appallottolato. Allo stesso modo non gradiscono toccare le cose altrui. “Ad esempio – si legge nel decalogo – se ci mostrano una foto dal loro cellulare, non prendiamolo in mano. Va quindi evitato di abbracciare e baciare i componenti della delegazione, visto che loro non sono abituati neppure a stringersi la mano e si inchinano. E ancora, evitiamo assolutamente durante un brindisi di pronunciare “cin cin”, che corrisponde a una loro parolaccia. Meglio adottare il loro “campai”. E’ poi buona educazione non usare un tono della voce chiassoso e coprire i tatuaggi, che in Giappone sono portati solo da affiliati alla mafia. Infine, è visto come segno di estrema scortesia tenere il cellulare con la suoneria e rispondere, soprattutto a cena. Auguri.