S’intitola “La vera storia di un doloroso dramma d’amore”, edizioni Shalom, l’ultimo libro scritto da Monsignor Girolamo Grillo, Vescovo Emerito della diocesi di Civitavecchia e Tarquinia. Il testo, composto da 239 pagine, che sarà presentato domani, alle 11, in una conferenza stampa all’Hotel Columbus, in Via della Conciliazione, 33, a Roma, illustra fatti inediti sulla vicenda delle lacrimazioni della Madonnina di Pantano, avvenute come noto il giorno della candelora, il 2 febbraio del 1995.
Quindi ripercorre tutte le tappe emotivamente vissute dal Presule, dapprima scettico all’evento, successivamente tollerante ma tuttavia lontano dal credere alle lacrimazioni fino al 15 marzo di quello stesso anno, quando la statuina pianse tra le sue braccia. Nella circostanza saranno presenti: Monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro, Angelo Serra, direttore editoriale delle Edizioni ART e il vaticanista Andrea Tornielli.
Monsignor Grillo, raggiunto telefonicamente per una intervista, ha dichiarato di aver dedicato il suo volume a Giovanni Paolo II° , rispondendo così all’invito di Carol Woijtila a raccontare, per la prima volta, attraverso un libro, quanto raccolto per iscritto in 16 anni nei suoi diari personali in merito alla vicenda della Madonnina delle Lacrime.
Il Vescovo, con tono commosso e coinvolgente, ha parlato dei suoi stati d’animo, dei suoi tormenti dicendo: “Come ben sapete, inizialmente non credevo ed anzi avevo dato disposizioni di distruggere la statuina della Madonnina e vietato che i sacerdoti la vedessero. Non venne distrutta. Venne nascosta. Quando lo seppi intimai alla famiglia Gregori, che possedeva l’icona, di consegnarmela perchè la sequestrassi. Cosi avvenne. La tenni nella mia casa custodita in un grande armadio dentro ad una cesta”. Monsignor Grillo aggiunge poi altri particolari che prima d’ora non erano stati resi pubblici.
“Era l’11 febbraio del 1995 quando mi chiamò per telefono il Cardinal Angelo Sodano, Vice Segretario di Stato Vaticano,attualmente in carica, figura molto vicina al Papa, per dirmi di essere meno scettico sull’evento, di essere più tollerante. Ricordo – prosegue Grillo – che risposi male e gli chiesi se in Vaticano non avessero null’altro da fare che credere a queste sciocchezze. Sul mio Diario annotai addirittura: “Credo che il Papa si sia impazzito!”. “Poi a distanza di giorni ebbi modo di riflettere ed alla stampa dichiarai che “nonostante in Italia si fossero avuti diversi episodi di lacrimazioni avvenuti in altrettante statuine di Madonne, poteva darsi che magari in qualche caso sarebbe potuto esserci qualcosa di vero”. “Bene, questa mia dichiarazione venne ripresa dal giornalista Enzo Biagi nella trasmissione “Il Fatto”. Il quale da laico commentò positivamente le mie parole. Questo programma venne visto da Giovanni Paolo II°. Da qui una nuova telefonata, il 23 febbraio del 1995, del Cardinal Angelo Sodano che facendosi portavoce del Papa mi ringraziò per quanto detto sull’evento della Madonnina di Pantano. A quel punto pensai che magari Woijtila sapesse qualcosa che io ignoravo totalmente. Fu l’inizio del mio dramma: credere o non credere? E perchè si esponeva il Papa verso questa vicenda? Che le lacrime della Madonnina fosse stato un segno che attendeva? Poi la lacrimazione tra le mie braccia dell’icona il 15 marzo 1995. C’è da dire anche qui che la sera del 14 marzo avevo ricevuto una telefonata da Padre Gabriele Amorth, noto esorcista. Avevo messo in vivavoce il telefono per cui il contenuto della telefonata è testimoniabile da mia sorella che era presente, dalle suore. Ebbene Padre Amorth, disse di essere a conoscenza del fatto ancora prima che fosse accaduto a Civitavecchia; mi invitò a credere alle lacrime e mi disse anche: “le cose andranno male se lei non ci crede!”. Risposi male e a tono a quelle parole. Mia sorella rimase turbata e la mattina successiva prima di fare ritorno a Roma mi chiese di voler pregare davanti alla statuina. Fu proprio quella mattina che iniziò il mio calvario spirituale. Nel vedere le lacrime di sangue formarsi dall’occhio destro e sgorgare lungo la gota del volto della statuina venni colto da malore. Mi soccorse il primario di cardiologia del San Paolo, il Dottor, Marco Di Gennaro. Lui, infatti, fu il primo testimone. Ebbi uno shock e in seguito restai fortemente turbato al punto di non voler leggere più le lettere che ricevevo, neppure quelle importanti. Quando poi pubblicamente dissi di credere alle lacrimazioni venni preso per pazzo”. Dunque Monsignor Grillo conclude la sua intervista ribadendo di aver creduto alle lacrime della Madonnina in questione per via di Giovanni Paolo II° ed affermando di aver dato ascolto al Cardinal Sodano di scrivere tutto quello che ha visto e vissuto personalmente sulla Madonnina. Rivela, infine, di aver scritto nel suo libro che lo stesso Woijtila abbia venerato nel suo appartamento la Madonnina di Civitavecchia e che indossando abiti borghesi, si sia recato a pregare davanti alla statuina, nella piccola chiesa di Pantano dov’era conservata.