E se un giorno dovessimo sprofondare nel sottosuolo o incontrare qualcuno dei mostri che spuntavano fuori dal terreno nella fortunata serie di film “Tremors”? Stiamo scherzando, naturalmente, ma non si può nascondere che affacciarsi dentro le voragini che sono presenti in alcuni punti di Civitavecchia non desti una certa inquietudine. In via Leopoli, all’incrocio con via Etruria, proprio davanti all’istituto Baccelli, è presente da due mesi una voragine del diametro di circa mezzo metro, delimitata da una provvidenziale transenna. Andando a curiosare dentro quel buco lo sguardo si perde nel vuoto: una sorta di viaggio al centro della terra.
Inutile sottolineare come quella piccola voragine in pieno centro, presente da oltre due mesi, rappresenti un costante pericolo per chi si trova a transitare. E’ vero, ci sono le transenne a delimitarla, ma se per qualche urto le transenne si dovessero spostare quel buco sarebbe assolutamente invedibile, soprattutto dal tramonto in poi. Una situazione per certi versi analoga, oltre ai tratti di via Achille Montanucci e di via Terme di Traiano letteralmente esplosi mercoledì scorso durante il nubifragio, si presenta in via dei Padri Domenicani, dove ad essere esploso, anche lui delimitato dalle transenne, è stato un tombino. Anche lì la situazione è di assoluto pericolo. Quello che sconcerta, al di là di tutto, è la situazione in cui versa il manto stradale in molte zone della città, completamente e pericolosamente assottigliato. Basta un nulla, come un temporale più intenso del solito, per aprire falle e voragini. Buchi neri inquietanti, e anche molto, molto pericolosi.