Mi hanno raccontato che ieri sera in pieno Consiglio Comunale, in cui si doveva discutere dell'approvvigionamento idrico in questa città, c'è stato un blitz degli appartenenti alla "Lega del Cane", per la difesa del benessere del nostro più caro amico. Menomale! Forse hanno tolto dall'imbarazzo molti Consiglieri Comunali sul dilemma Ato o Non Ato.
Dato che la discussione sull'eterna sete di questa città non c'è stata, parliamo di cani visto che ieri la scena era tutta loro. Io preferisco i gatti; sono più liberi meno creduloni, non eccessivamente propensi a giocare con noi e poi si fanno rispettare; se si esagera in confidenze ti graffiano e ti fanno capire qual è il tuo posto. Il cane, nostro migliore amico, preso e allevato da cucciolo o tolto da una vita di stenti, si innamora di noi, e quindi dipende dalla nostra volontà, che è quella di farne il nostro grande amico, umanizzandolo, illudendoci di cambiarlo in essere umano ("al mio gli manca la parola"). Ma può un cane vivere come un essere umano? In un appartamento, o al meglio in un cortile e stare zitto perché disturba i vicini? Noi essere umani usciti liberi dalle primordiali savane abbiamo impiegato millenni per costringerci a vivere in angusti luoghi; dobbiamo obbligarci anche il cane? Certo, sennò che amico sarebbe. Non ditelo in giro ma io sono per il randagismo per i cani liberi che vivono la loro vita sociale in branco, proprio come il lupo da cui discendono, e che noi tanto ci prodighiamo di diffondere e riportare alla sua vita in natura. Mi si dirà che i cani in branco sono pericolosi, e che se li incontri rischi la vita; risponderò che rammentandosi di come li abbiamo fatti vivere il minimo che possono fare è aggredirci. Cani costretti a vivere in pochi metri nei canili, che con tutte le attenzioni possibili, non è la loro vita. Tutti gli animali hanno diritto alla libertà, il genere umano ha deciso che il cane no. Deve essere schiavo e reso dipendente da noi; per tutti gli animali che vivono in libertà è comprensibile che aggrediscano l'uomo se privati del bene supremo; per il cane non si tollerano ribellioni, finiscono sempre in prima pagina. Li abbiamo ridotti così male che se diamo loro la libertà restano confusi guardando malinconicamente l'orizzonte, forse ricordandosi qualcosa, e a testa bassa ci ritornano accanto.
Giuseppe Fresi