La politica deve mettere al riparo 400 famiglie, lasciando da parte disquisizioni sterili e polemiche strumentali. È quanto sostiene l’ex consigliere comunale Dimitri Vitali, che chiede di mettere al centro della discussione i lavoratori di Hcs. Per l’esponente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale il futuro dei dipendenti delle società partecipate è a rischio, alla luce degli sviluppi dell’assemblea dei creditori sul concordato e della legge Madia.
“Questa vicenda – afferma Vitali – toglie il sonno, porta i crampi allo stomaco, ti fa respirare angoscia. L’effetto della legge Madia, degli articoli, dei comma, delle virgole la dicono lunga sul periodo politico che la città amministrata dai grillini sta attraversando. Una politica, quella odierna, senza un’anima, una politica fredda, distaccata, solo piena di tecnicismi e codici giuridici. Me ne frego. Il Comune, o meglio il consiglio comunale, non è un tribunale o un’aula dove gli avvocati arringano. Che noia. Manca l’anima, la sensibilità, l’intuizione e la visione futurista delle cose. La città è piena di avvocati molto capaci, ma chi siede nella massima assise cittadina deve saper fare altro. Chi pensa ai 400 lavoratori che gravitano nel mondo Hcs? Sapete quanto me ne frega della legge Madia, dei creditori, dei cavilli burocratici? Nulla. La politica, ancor prima di cimentarsi in sterili disquisizioni, deve mettere al riparo 400 famiglie di questa città. Il resto non conta. Il resto è puro teatro e strumentalizzazione. Il sindaco e la sua giunta devono fare le valige e riconsegnare le chiavi del Comune. La vicenda rifiuti e tutta la sua filiera, a partire da Hcs, è stata mal governata, la discarica chiusa, la gestione di essa tolta per incapacità, i debiti Hcs cresciuti in maniera esponenziale così come il prezzo per confluire i rifiuti in discarica lievitato di circa tre volte. Siamo passati da 75 euro a tonnellata a oltre 200 euro a tonnellata. Quanto spende oggi Hcs e quando spendeva prima dell’arrivo degli Unni?? Nessuno lo dice perché tutti sono alla ricerca dei cavilli giuridici. Povera Civitavecchia, disoccupata e morta di fame. Ma la colpa è delle passate amministrazioni. Cozzolino e la sua giunta sono arrivati ieri, poi loro sono onesti e contro i poteri forti, ma questo non si può più dire, perché sono trascorsi quasi quattro anni dal loro insediamento. Complimenti ai Cozzolino Boy – conclude Vitali – hanno saputo fare meglio di Totò e Nino Taranto perché sono riusciti a vendere e comprare la fontana di Trevi senza Decio Cavallo”.