“La difesa d’ufficio dei sindacati confederali ha veramente dell’incredibile”. Lo sostiene il Vice Sindaco, Enrico Zappacosta, in merito alla nota con la quale Cgil, Cisl e Uil hanno criticato la procedura di commissariamento avviata per l’Autorità Portuale. Per Zappacosta è incredibile che i sindacati intervengano a favore o contro il commissariamento del Porto, soprattutto quando la procedura attivata non è di carattere politico ma legata alla cattiva gestione.
“Viene il dubbio – aggiunge – che questi grandi difensori dell’etica pubblica, della legittimità degli atti pubblici e della correttezza escano in difesa di Ciani solo perché ritengono quest’ultimo amico di partito o facente parte della “squadra” di centro-sinistra”. Il vice sindaco chiede poi dove sono andati a finire i dati delle merci varie, i posti di lavoro della Seport e dell’Autogrill, gli impiegati del traffico auto che si è pesantemente ridotto, dov’è l’attenzione al calo anche dei commerci legati all’agroalimentare, ai container che una volta passavano pieni e che invece oggi transitano vuoti per il porto. “Si faccia lavorare il ministro – conclude Zappacosta – e si faccia lavorare la Corte dei Conti, che ha indicato una responsabilità di danno erariale per l’ammontare di quasi 400 mila euro per spese improprie avvenute durante la gestione del Presidente Ciani. Chi devono difendere, questi sindacalisti di maniera, il Presidente e i suoi autisti da 224 mila euro all’anno, oppure gli autisti veri che guadagnano sì e no un terzo lordo di quelli portati da Roma? E poi: nell’esprimere la loro opinione contraria al commissariamento, hanno tenuto conto del parere negativo dato dal sindacato interno all’ente contro la proposta di inserimento dei due autisti? Queste sono le domande alle quali i lavoratori del porto e tutto lo sviluppo della città aspettano risposte, e non una difesa degli amici in un quadro disastroso come quello che la realtà portuale registra. Altrimenti alla “mala gestio” di chi presiede l’Autorità Portuale dovremo aggiungere anche quella di chi dovrebbe difendere il diritto dei lavoratori. Ognuno faccia il proprio mestiere”.