Venticinque novembre, giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne. Centinaia di iniziative meritorie in Italia, migliaia nel mondo. È giusto fermarsi un momento per riflettere su di un fenomeno sconvolgente, quale quello perpetrato nei confronti di noi donne. Giusto organizzare appelli ed iniziative; innumerevoli ed encomiabili le manifestazioni che hanno accompagnato la giornata di domenica scorsa, nel segno della solidarietà verso le donne.
Oggi però è lunedì, ricomincia la settimana. Non vorrei che ricominciassero le quotidiane offese ed umiliazioni. Perché il pericolo delle celebrazioni e delle ricorrenze è proprio la loro durata: un solo giorno. Mentre, invece, il problema resta pesante sulle coscienze di ognuno di noi. Non assistiamo ad un semplice caso di cronaca nera: siamo mogli, madri, compagne, figlie, private dei diritti umani, della vita, della libertà, della dignità. Il tema va trattato non come una semplice questione “privata”, ma come un fenomeno sociale. E come tale necessita di una risposta politica e quindi legislativa e di sistema giudiziario, con impegni precisi e risposte adeguate. Mi auguro che l’appello con più di ventimila firme consegnato ieri al ministro Fornero porti alla ratifica della “Convenzione contro il femminicidio” del Consiglio di Europa e ne segua un adeguato piano nazionale per la prevenzione di questi crimini da parte del nostro Paese. Noi lavoriamo perché tutto questo diventi una certezza, per il bene delle donne e dell’Italia.
Angela Tandurella
Responsabile Psi Civitavecchia