Hanno avuto un sapore diverso le cerimonie svoltesi per ricordare l’ottantesimo anniversario del primo, devastante bombardamento aereo su Civitavecchia. E’ stata una ricorrenza diversa dalle altre, caricata di ulteriori significati figli di tante situazioni che si sono sviluppate negli ultimi tempi, prima fra tutte una guerra che si sta combattendo a poche migliaia di chilometri e che impone in tutti una riflessione su quali possano essere effettivamente le conseguenze di un conflitto.
Così, quando erano da poco trascorse le 15, nell’orario esatto in cui i caccia anglo-americani sganciarono le prime bombe su Civitavecchia, il simultaneo suono delle sirene delle navi presenti in porto e delle campane delle chiese cittadine ha generato più di un brivido tra i pochi superstiti di quella tragedia e tra quanti, di generazioni successive, hanno avuto modo di ascoltarne il racconto, vivissimo, nel corso degli anni. In mattinata, poi, si erano svolte diverse cerimonie in diversi punti della città, tutte legate da un unico denominatore comune: non dimenticare quanto avvenuto e cosa significò per Civitavecchia e la sua comunità e, soprattutto, fare in modo che non si ripeta. Mai più.
1 Comments
giovanni
“80 anni senza dimenticare” Che cosa non dobbiamo dimenticare??
Che eravamo sotto una dittatura voluta dagli italiani?
Che ci eravamo alleati con quelli che al momentoi erano i vincitori?
Che potevamo cantare Faccetta nera?
Che ci stavamo togliendo da torno gli ebrei??
Che non dobbiamo dimenticare le incursioni aeree con bombe allegate e chi ce le aveva spedite.
Io se la nostra mente fosse come un PC cancellerei la cartella con dentro quei file.
Scusatemi ma io la penso così