Tale verità evangelica viene puntualmente confermata dall'ondivago e furbesco comportamento delle Figure istituzionali poste a garanzia del diritto alla salute e al controllo degli equilibri ambientali dell'hinterland civitavecchiese. La mentalità dei nostri Amministratori pubblici si caratterizza per l'ambiguità e la scaltrezza invece che per la lungimiranza, lo spirito di servizio, il senso dello Stato e della legalità sostanziale.
Il Presidente della Regione Lazio, spalleggiato dai Sindaci (di ogni colore partitico) del nostro comprensorio, ha abbandonato i proclami elettoralistici di opposizione frontale alla riconversione a carbone e si è legato a doppio filo al carro dei vincitori (Ministri plenipotenziari delle Attività produttive, a loro volta benevoli referenti e mallevadori governativi della politica plutocratica dell'ENEL, irrispettosa della sostenibilità sanitaria e ambientale di ogni vero progresso).
A Noi, Medici impegnati nella difesa del binomio inscindibile salute-ambiente, non sfuggono le manovre dilatorie, illusionistiche, equilibristiche poste in essere da Amministratori pubblici allettati dalle elargizioni dei fautori di politiche energetiche iperliberiste, devastanti e pseudo progressiste.
La storia della riconversione a carbone di TVN è costellata di trabocchetti giuridico-procedurali, di ipocriti messaggi ottimistici, di tecnologie avveniristiche impraticabili (non la smettono di raccontarci la favola del carbone pulito, dei miracolosi filtri a manica, della cattura di CO2 nelle viscere della terra… ).
Vogliamo qui schematizzare e rendere esplicito l'iter tortuoso della politica ambientale che ci coinvolge.
1° Il Decreto Marzano (dicembre 2003) autorizzò frettolosamente e acriticamente la conversione a carbone di TVN recependo una V.I.A. (= valutazione d'impatto ambientale) redatta da un pool di esperti orientati e organici al disegno governativo di una cieca differenziazione delle fonti energetiche nazionali a danno di un polo energetico già vessato da cinquant'anni di impatto ambientale brutale e cinico. Al contrario, i periti d'ufficio del Tribunale di Civitavecchia hanno stigmatizzato la V.I.A. governativa come "omissiva, lacunosa, infondata, NON rappresentativa della reale situazione "del polo energetico più concentrato d'Italia (7000 Megawatt!).
2° Il Responsabile tecnico dell'ARPA Lazio (nel novembre 2007… un po' tardivamente, in verità) chiese al Ministro Bersani, con documento protocollato, un urgente riesame del Decreto Marzano avendo constatato "de facto" l'impossibilità di eseguire un monitoraggio puntuale e diacronico del tasso degli inquinanti già presenti sul nostro territorio e certamente incrementabili a dismisura dalle ulteriori polluzioni tossiche dismesse dai tre gruppi di TVN in avanzata fase di costruzione.
3° Stabilito che la vecchia V.I.A. è riduttiva e si è dimostrata scientificamente inaffidabile, si è proposta un'AIA (autorizzazione integrata ambientale), recentemente discussa nella sofferta "Conferenza dei servizi", rivelatasi un tavolo zoppo e illusorio perché ha fornito vacue e fumose promesse: "…si proceda ad un aggiornamento del provvedimento di autorizzazione unica per quanto attiene all'AIA… si valuti l'opportunità di un riesame del Decreto Marzano secondo il parere del Responsabile dell'Arpa… si monitorizzi l'arsenico, il cloro, il fluoro… si riducano gli inquinanti del 30% PRIMA dell'avviamento della centrale a carbone di TVN …" .Tutte pie illusioni! Anche le pietre sanno che queste grida manzoniane sono aria fritta: tant'è vero che NESSUNO ha mosso un dito per attuare un vero monitoraggio preventivo, a centrale spenta; men che meno il comatoso Osservatorio Osservatorio Ambientale civitavecchiese!
4° Finalmente è stato convocato il "Tavolo della salute e dell'ambiente" che ha partorito un "Accordo-quadro" inficiato da tre inconfessabili realtà:
-la monetizzazione del rischio ambientale e del danno alla salute (binomio inscindibile);
-l'imbavagliamento dei Sindaci del comprensorio (anche di quelli dichiaratamente NO COKE);
-la mortificazione della democrazia rappresentativa e dei diritti costituzionalmente garantiti.
Il popolo inquinato deve sapere che la politica delle compensazioni economiche per il dissesto aggiuntivo previsto dalla combustione del carbone a TVN, oltre ad essere oltraggioso per le vittime dell'indecente impatto ambientale, è illegale perché contrasta con l'art.36 della legge 23.8.2004 n.239. Infatti: le compensazioni economiche sono permesse soltanto per gli opifici energetici autorizzati DOPO l'agosto del 2004 e limitatamente al riequilibrio ambientale e all'impatto logistico dei cantieri (quindi non possono essere elargite ai Comuni limitrofi rispetto a Civitavecchia).
La Magistratura, che "non può non conoscere" la deleteria situazione di danno cronico agli equilibri psicosomatici e antropici contro i cittadini dell'hinterland civitavecchiese, certamente si attiverà per impedire il perpetuarsi del vulnus all'art. 32 della Costituzione Italiana. A Noi (Medici, non giuristi) sembra che il fumus sceleris esista da tempo e sia sempre più visibile e palpabile. Perciò non disperiamo anche se "tremiamo" per il futuro delle incolpevoli generazioni dei nostri figli e nipoti.
Il Coordinamento dei Medici per la difesa della salute e dell'ambiente
Civitavecchia 11 luglio 2008