C’erano anche cinque civitavecchiesi, tra i circa 25 italiani che sono stati fatti scendere dalla nave da crociera Msc Preziosa, in tour ai Caraibi. Alla base della decisione della compagnia di navigazione, le misure restrittive, in vigore in alcune isole dell’arcipelago per chi proviene da paesi colpiti dall’emergenza Coronavirus. Dopo oltre una settimana di navigazione regolare, una volta giunti a Martinica, gli italiani a bordo sono stati fatti scendere dalla nave.
Così facendo sarebbe stato possibile per gli altri passeggeri a bordo concludere la crociera per un’ulteriore settimana. Nonostante i controlli che sono stati effettuati prima della partenza della corciera, che avevano dato esito negativo, e nonostante il gruppo avesse già trascorso otto giorni a bordo, e quindi avrebbe avuto il tempo di “infettare” l’intera nave, i cinque civitavecchiesi sono dovuto scendere, dopo qualche ora di resistenza. Scortati dalla polizia francese fino all’aeroporto, gli italiani sono stati messi su diversi voli per tornare in Italia, alcuni direzione Milano, altri via Francoforte. Una situazione surreale, dettata da una vera e propria psicosi che in questo momento coinvolge tanti paesi del mondo e che spesso varca la soglia del razionale. Pare che la Msc Crociere abbia fatto sapere di essere disposta a rimborsare i passeggeri che sono stati coinvolti in questa brutta situazione e che hanno visto rovinarsi una vacanza attesa da tempo. A chi è sbarcato anticipatamente dalla nave, sarà rimborsata la parte della vacanza non effettuata e sarà offerto uno sconto del 20% per una nuova prenotazione entro il 2020. Ovviamente agli italiani a bordo, civitavecchiesi compresi, non basta. Per il disagio subìto, per il fatto di aver dovuto sostituire il mare e le bellezze di quei posti, con i pullman presi in fretta e furia, la scorta della polizia all’aeroporto ed il rientro forzato, gli italiani coinvolti in questo episodio chiedono quantomeno il rimborso totale del biglietto. “Ci hanno trattato da appestati – ha scritto uno dei civitavecchiesi sul suo profilo Facebook – e ci hanno discriminato. Finalmente l’odissea è finita e siamo riusciti a tornare a casa”. La sensazione, però, è che, una volta a casa, la vicenda non si sia ancora conclusa.
1 Comments
giovanni
Termine poco corretto”appestati” del titolo che tra l’altro non sembra che siano infettati dal coronavirus ma solamente discriminati da francesi che notoriamente ci amano alla follia, potevano tranquillamente vietare loro di scendere a terra tanto le navi da crociera fanno tappe da 1 o al massimi 2 giorni.