Era ora che le imprese locali del porto facessero sentire la propria voce per quanto riguarda il rinnovo della presidenza dell’autorità portuale. Dopo una profonda crisi economica, alcuni segnali di miglioramento, rischiano di subire un contraccolpo, a causa dello stallo di iniziative, carenza di risorse disponibili, e perché no confusione di un quadro normativo che da anni non riesce a trovare definizione.
Va dato atto alle imprese civitavecchiesi di avere garantito flussi e occupazione, pur in presenza di gravissime difficoltà economiche. Essendo civitavecchiese sin dalla nascita, propenderei che venisse scelta una figura della nostra città. Anche se come qualcuno ha detto la nostra etnia ahimè è un po’ disgraziata, e mai profeta in patria.
Rappresentando le imprese, debbo però aggiungere che il primo requisito per un presidente, debba essere una grande professionalità ed una grande competenza in materia. Se a questi due requisiti si aggiungesse poi anche la civitavecchiesità, sarebbe ancora meglio.
Lascerei però estremismi localistici padani e propenderei più per una logica delle competenze e delle professionalità. Logica che molto spesso è stata abbandonata nella nostra città e anche nell’ambito portuale, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, sia in città che nel porto.
Faccio altresì presente che lo sviluppo del nostro porto è iniziato con la Presidenza Nerli, ahimè non civitavecchiese ma con grande competenza, e sulla cui candidatura, all’epoca, nessuno giustamente mai profferì verbo. Dobbiamo essere convinti che se salta il criterio della competenza, può valere tutto. Ben venga un civitavecchiese, ma di grande professionalità; purché non si seguano più logiche politiche e cencelliane, purché non si scelgano uomini per la vicinanza a questo o quel politico, purché si facciano gli interessi della città e del porto, in una logica di sistema mai presente nella politica locale e nella gestione portuale.
I tempi sono stretti per invertire una tendenza negativa, in un settore dove le infrastrutture e la logistica sono determinanti per lo sviluppo, in un settore dove la competizione è globale; certo bisogna stare attenti ai porti italiani ma forse un po’ di attenzione dovrebbe essere data anche ai porti europei africani nel momento in cui diventeranno operativi.
Tullio Nunzi
Infrastrutture trasporti logistica mobilità
Confcommercio Imprese per l’Italia