Quasi 300mila tonnellate in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel primo semestre del 2023 la movimentazione del carbone destinato ad alimentare la centrale Enel di Torre Valdaliga Nord ha fatto registrare un brusco passo indietro, con una sorta di ritorno ai livelli del 2021, quando l’approvvigionamento del coke sembrava fosse destinato progressivamente a uscire di scena.
Tra aprile e giugno di quest’anno, una serie di interventi di manutenzione alle apparecchiature che si trovano all’esterno e all’interno dell’impianto termoelettrico hanno determinato uno stop nell’arrivo delle carboniere. Stop che non poteva non ripercuotersi sul tonnellaggio del combustibile sbarcato. Si è così passati dalle oltre 1 milione e 200mila tonnellate del 2022 alle 930mila di quest’anno, con una diminuzione di circa il 30%. Si tratta di un numero significativo e doppiamente importante. E’ importante perché il calo di 300mila tonnellate si rifletterà inevitabilmente nel totale del tonnellaggio complessivo delle merci alla rinfusa del porto di Civitavecchia che, nonostante una narrazione alla quale non credono più neanche i pupi, ha raggiunto livelli imbarazzanti per uno scalo che sul piano dei traffici commerciali ha una storia importante nel panorama nazionale. E’ poi oltremodo significativo perché quelle 300mila tonnellate in meno avranno riflessi negativi sul bilancio dell’Autorità Portuale, che incasserà meno rispetto alle previsione di fine 2022 e di inizio 2023. Comunque, visto che, parafrasando un vecchio film di Alberto Sordi, finché c’è guerra c’è speranza, nei prossimi due trimestri dell’anno, perdurando la situazione di conflitto tra Russia e Ucraina ed essendosi l’Italia affrancata dal gas ex sovietico, la movimentazione del carbone dovrebbe tornare ai livelli dello scorso anno. E molti potranno vivere felici e contenti.
1 Comments
scintilla
nel 2025 si chiude!
addio ai soldi dell’enel,il nuovo sindaco cominciasse a pensarci.
tanto la vittoria del gruppo SMART è scontata.