L’ultimo scontro politico sulla realizzazione della darsena grandi masse ci porta indietro di circa 15 anni, quando gli stessi attori, pur ricoprendo incarichi diversi, avallarono il progetto della torre petrolifera come un prezzo da pagare per la realizzazione della darsena.
In quel periodo si parlò dei grandi vantaggi di natura diversa che avrebbe avuto la città, della durata e della contestualità dei due terminal, dei benefici dei diversi soggetti realizzatori, tra cui l’Enel e in particolare Sensi con la sua Italpetroli.
Quest’ultimo veniva indicato dalla stampa come il neo Babbo Natale, anche perché avrebbe corrisposto al Comune un miliardo all’anno delle vecchie lire per tutto il tempo d’esercizio della torre petrolifera.
Ora i nostri “benefattori” diventano i cinesi, poiché l’Enel non è più interessata a seguito della trasformazione a carbone della centrale e l’Italpetroli è ora di proprietà dell’Unicredit.
Credeteci, noi non ce l’abbiamo con nessuno dei suddetti, ma veramente i nostri concittadini debbono avere una grande pazienza per ascoltare e subire, senza mai ribellarsi, promesse non mantenute, pseudo scontri politici, finte minacce, cambi immotivati di casacche e programmi, artefatte “cagnare” ecc. ecc. ecc.
E’ comunque preoccupante che i politici continuino a proporre alla città fatti (e rifatti) che non hanno mai fine, nella totale incuria delle valutazioni dei cittadini.
Civitavecchia C’è