Si complica ulteriormente e sembra davvero destinata a non avere scritto un lieto fine la vicenda relativa ai collegamenti tra il porto di Civitavecchia e quelli sardi di Arbatax e Cagliari. Si tratta di una linea storica per lo scalo marittimo locale, la cui esistenza nel corso degli anni ha giovato, e non poco all’economia del porto e della stessa città.
Nonostante gli apparenti segnali positivi delle ultime settimane, conseguenti ad una serie di interventi da parte di parlamentari e consiglieri regionali dell’isola, da lunedì prossimo non è previsto alcun collegamento tra il capoluogo della Sardegna e Civitavecchia. Come più volte spiegato nel corso degli ultimi mesi, la linea viene attualmente gestita, come garanzia di continuità territoriale ma in regime di libero mercato, dalla Tirrenia-Moby. Tutto lascia quindi supporre che terminato il periodo vacanziero e quindi altamente remunerativo per la compagnia armatoriale, la tratta sarà soppressa per tutto il periodo autunnale e invernale. Lo stop ai collegamenti a partire dal 13 settembre rappresenta al riguardo un segnale inequivocabile. Qualora l’abbandono della tratta venisse confermato ci si troverebbe di fronte ad una situazione inedita, peraltro assolutamente prevedibile, visto che nel corso degli ultimi mesi un bando e due manifestazioni di interesse lanciati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sono andati regolarmente deserti, a dimostrazione del disinteresse da parte delle compagnie armatoriali eventualmente interessate. Ma mentre dalla Sardegna sono comunque arrivate proteste e anche proposte mirate a salvare il collegamento, come quella di un bando unico, che quindi metta sullo stesso piano la remunerativa Olbia con la meno conveniente Cagliari, a Civitavecchia tutto tace, come se la salvaguardia della tratta con la Sardegna meridionale non fosse importante per l’economia del porto e della città.
4 Comments
Vincenzo
La colpa è dello stato, aveva una flotta di traghetti,storico fiore all’occhiello della marina mercantile italiana, capaci di trasportare perfino i treni,dava lavoro a migliaia di famiglie, ma è stata smantellata per regalare il businnes ai privati che si arricchiscono nei mesi estivi e poi scappano in quelli invernali, chi ha permesso tutto questo,si deve soltanto vergognare della sua incapacità.
Gepy
Lo stato italiano ha un deficit pari al 157% del pil, tra un po’ smantella pure il presidente della repubblica.
Phil M
Phil M del 6/9/2021
Le navi che trasportavano i treni erano i traghetti delle Ferrovie dello Stato, da Civitavecchia a Golfo Aranci (non a Cagliari) del quale Servizio risulta chiuso dai primi anni del 2000. In analogia ad altre parti dell’Italia e dell’Europa, era stato inaugurato nell’anno 1960 e rappresentava il primo esempio di intermodalità, con continuità territoriale per le merci, cioè la nave sostituiva la strada movimentando i carri FS da Civitavecchia a Golfo Aranci, e poi inoltrarli nelle varie stazioni dell’isola, da parte delle FFSS. Simili impianti esistevano in Germania e Svezia e trasportavano passeggeri alla pari di quelli di casa nostra. La Regione Sardegna, con i piani di sviluppo della Cassa del Mezzogiorno sovvenzionò la costruzione delle prime due navi e seguendo la politica dello sviluppo del turismo chiese assieme ad altri Enti ed ottenne facilitazioni, dalla Ue di allora, sui biglietti passaggio ponte. Cioè diminuendo il costo del biglietto per incrementare il numero dei turisti, la Ue corrispondeva a fine anno (credo fino a tutti gli anni novanta) la differenza col “sempre pieno” passeggeri, quindi una sovvenzione europea, che per quel periodo ha interessato anche la Società Tirrenia. In breve, sovvenzioni europee assegnate agli Armatori che gestivano il Servizio di collegamento, cioè FFSS e Tirrenia. Cioè agli operatori del porto di Civitavecchia. Adesso è tutto diverso, la continuità territoriale viene considerata in maniera diversa anche per l’interesse in merito delle Regioni per cui anche i bandi annuali (nazionali) per l’assegnazione del trasporto a volte possono essere non appetibili.
Gepy
Verissimo, infatti mi ricordo che negli anni ’80 si andava in Sardegna con 10000 lire per un posto ponte. Si partiva con una borsa .senza prenotare alberghi o appartamenti, sapendo che poi qualcosa si trovava sempre senza spendere una fortuna.