Nuovo stop per il completamento della superstrada Civitavecchia-Orte. Ieri è arrivata la sentenza del Tar del Lazio che blocca il tracciato e annulla la delibera del Consiglio dei Ministri del 2017 e quella del Cipe del 2018.
Il Tribunale amministrativo regionale ha quindi accolto il ricorso da parte delle associazioni ambientaliste che volevano bloccare l’opera. Nella sentenza del Tar si legge che il collegio ha ritenuto fondata la censura relativa alla violazione della “Direttiva habitat e che, con gli atti impugnanti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il CIPE hanno dato l’avvio alla realizzazione di un progetto che potenzialmente è pregiudizievole per l’integrità della zona interessata ma rispetto al quale non v’è allo stato la certezza che costituisca, realmente, il progetto che comporta i minori inconvenienti per l’integrità della zona, tenuto conto del fatto che il parere di compatibilità ambientale adottato dal Presidente del Consiglio dei Ministri è inficiato dal fatto che tiene conto anche dei costi e della sostenibilità economica.
“Rispettiamo la sentenza – afferma Cristiano Dionisi presidente Unindustria Civitavecchia – ma confidiamo che tutto possa risolversi nel più breve tempo possibile. L’opera è irrinunciabile”. Adesso il Consiglio dei Ministri dovrà riesaminare la richiesta avanzata dal Mit, tenendo conto del fatto che l’approvazione del progetto preliminare, da parte del CIPE, dovrà essere preceduta dal completamento della Valutazione di Incidenza, dalla comparazione dei vari tracciati autostradali e dall’individuazione delle necessarie misure di mitigazione. Una sentenza che lascia sorpreso il presidente dell’Autorità Portuale Pino Musolino impegnato questa mattina nel corso della visita Pastorale del vescovo Gianrico Ruzza. “Il completamento della Civitavecchia-Orte – afferma Musolino – è un’opera fondamentale per il porto di Civitavecchia ma anche per l’intera economia della Regione Lazio. Accolgo la sentenza con stupore e soprattutto mi sorprende chi gioisce perchè così si uccide l’economia di questa regione”.
“La vittoria porta la data di ieri – affermano le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Lipu, WWF, Gruppo di intervento giuridico e Forum Ambientalista, unitamente ai Comitati dei cittadini – con il ricorso al Tar del Lazio presentato nel 2018 contro il provvedimento con cui, il 1° dicembre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva concesso la compatibilità ambientale al progetto preliminare di ANAS per il tratto laziale della SS675 Civitavecchia-Orte nonostante il parere negativo della Commissione VIA-VAS dell’allora Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero della Transizione ecologica), e contro la delibera del CIPE del 28 febbraio 2018. Si tratta del contestatissimo “tracciato verde” che prevede la realizzazione di 9 viadotti, 1 galleria e 2 svincoli nella Valle del Mignone, area di grande valore naturalistico, tanto da essere interessata da due siti della rete Natura 2000 – dalla ZPS del “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” e dalla ZSC “Fiume Mignone – Basso Corso” – tutelati dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. Un tracciato che avrebbe, secondo la stessa Commissione VIA-VAS, alterato “irrimediabilmente un contesto caratterizzato da un paesaggio naturale di altissima valenza, storica, agricola ed ambientale che si è strutturato nel tempo raggiungendo un equilibrio antropico-naturale unico nel suo genere”.
“Sono diversi i motivi che ci hanno portato a ricorrere al Tar Lazio – affermano le Associazioni e i Comitati rappresentati dagli avvocati Giancarlo Viglione e Noemi Tsuno – tra i quali il fatto che la Valutazione di incidenza ambientale, la VINCA, non fosse stata effettuata in maniera completa ed esaustiva nella fase preliminare del progetto e, inoltre, il fatto che nella scelta dei tracciati alternativi la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il CIPE avessero dato preminenza ad interessi di natura economica rispetto a quelli di natura ambientale. A oltre quattro anni di distanza, e dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, alla quale lo stesso Tar aveva rinviato quesiti in merito, il Tar del Lazio ha ammesso le ragioni delle associazioni ambientaliste e dei cittadini, annullando il provvedimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e quello successivo del CIPE. Ora la Presidenza dovrà riesaminare il progetto attraverso la comparazione dei diversi tracciati, per i quali dovrà essere completata la VINCA”.
7 Comments
pendolare
mooolto bene,così lo sviluppo del porto continuerà a passare sotto il ponticello del maledetto Monteromano!!!!!!!!!
e stamo bene per un altra decina d’anni……………………………………..
giovanni
Se va bene! perchè in altri tracciati si dovranno fare una selva di gallerie con il problema di dove mettere tutti i residui dello scavo e allora usciranno fuori quelli di altri ambientalisti e del “falla più in là”
daniele
dobbiamo esultare…il falco grillaio è salvo!!!!
….ma poi io vorrei sapere cosa cavolo gliene frega al falco grillaio di quella benedetta strada!!!!
Gli ambientalisti pensano alla valle del mignone…ma non pensano alle migliaia di Co2 che ci respiriamo con infrastrutture completamente inadeguate!
….parlano di salvaguardia della natura e della salute, ma non parlano delle bombe ecologiche che abbiamo in centro città….centrale, italcementi, depositi idrocarburi…e chi più ne ha più ne metta…..l’ipocrisia all’ennesima potenza
marco
ma credo che siano ambientalisti del viterbese,non credo nostrani.
ai nostri frega solo dell’enel,per spillà un pò di visibilità……………………
Stefano
Noi continueremo a metterci dietro un camion fino a Monteromano…E i soldi già stanziati andranno ad altre opere… complimenti!
pino a
C’è pure il m5s con la blasi di tarquinia che ci dice che è giusto bloccare tutto!!!
E ci passeranno altri dieci anni prima che si potrà realizzare una opera che serve per tutto il territorio che potrebbe portare lavoro e sviluppo!!!
Se poi il traffico sarà spostato da altra parte che gli frega lei tanto i soldi li prende dalla politica…
Ed il bello poi che tra movimenti , associazioni , gruppi pseudoambientalisti ect… dicono che la colpa e di altri se tutto è bloccato…
greta
io èro piccolo e stavano costruendo la bretella, ora tra un pò andrò in pensione, e stanno ancora provando a costruirla!
rispetto l’ambiente, ma a tutto c’è un limite!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!