Secondo il nuovo rapporto annuale di Transport & Environment, l’organizzazione ambientalista europea che si occupa dell’inquinamento prodotto dalle navi, l’Italia è il Paese più inquinato in Europa per quanto riguarda le emissioni delle cosiddette città galleggianti e che nel 2022, Civitavecchia è risultato il secondo porto più inquinato del Mediterraneo dopo Barcellona.
Transport & Environment ribadisce nella sua pubblicazione che le emissioni atmosferiche delle navi da crociera sono tornate ai livelli pre-pandemici e che nonostante l’introduzione da parte dell’Organizzazione Marittima Internazionale dell’Onu di un limite più severo di concentrazione di zolfo nei carburanti, lo scorso anno le 218 navi da crociera europee hanno emesso più ossidi di zolfo di 1 miliardo di automobili, ovvero 4,4 volte di più di tutte le automobili del continente. Rivela, inoltre, che rispetto al 2019, “il numero di navi da crociera, il tempo trascorso nei porti e il carburante consumato sono aumentati di circa un quarto e ciò ha comportato un aumento delle emissioni di tre inquinanti atmosferici estremamente tossici, ovvero gli ossidi di zolfo che hanno registrato un +9%, gli ossidi di azoto, le cui emissioni sono cresciute del +18%, e le polveri ultrasottili, cresciute del 25%”».
5 Comments
giovanni
Se non vado errato si era detto che si stava progettando l’alimentazione elettrica sottobanchina
intossicato
se non erro anch’io ,ARPA dice che a Civitavecchia l’aria è meglio che in montagna.
e la giunta del divertimento tace
giovanni
Non è che qualcuno sta facendo una campagna pubblicitaria al contrario sul porto di Civitavecchia??????????
• Purtroppo una giunta cittadina senza l’aiuto consistente della Regione e dell’osservatorio ambientale poco può fare ma come ho detto tutto tace sull’elettrificazione delle banchine.
Era stato fatto un comitato dei sindaci del comprensorio guidato da Tidei per monitorare l’inquinamento ma dopo i proclami iniziali 0 assoluto e quel comitato avrebbe avuto un grosso potere perchè rappresentava più città.
I dati ufficiali e riconosciuti legalmente sono quelli dell’osservatorio ambientale che fa rilievi metodici e continui e non ci sono state segnalazioni allarmanti specie per il porto.
stefano
Veramente a dire, in forma sarcastica, ” che a Civitavecchia l’aria è meglio che in montagna!!” è stato , ai tempi, uno del m5s…un certo menditto, basta leggere le sue affermazioni al momento della candìdatura come sindaco cozzolino per poi proseguire con l’affermazione che il controllo della qualità dell’aria lo doveva fare L’ARPA per esser sicuri che i dati erano corretti.
Ma il meglio il m5s lo ha dato con un altra affermazione, sempre dello stesso personaggio menditto, che veniva ritenuto ai tempi di cozzolino il massimo esperto nel campo ambientale del m5s.
https://www.terzobinario.it/civitavecchia-menditto-dirci-la-qualita-dellaria-adesso-ci-pensa-moniqa/
Quanti brutti ricordi e quanta incapacità che stiamo pagando a civitavecchia per colpa del m5s e di cozzolino.
Phil M
Phil M
Condivido sulla campagna pubblicitaria in negativo sui porti che ospitano le navi che praticano le crociere, compreso Civitavecchia . In Italia, l’Osservatorio Ambientale od ARPA Regionale è l’istituzione riconosciuta che ne informa il Pubblico e le Autorità competenti, per cui se altre Istituzioni vogliono distinguersi in questo campo, chiedessero le dovute autorizzazioni a pubblicare gli elaborati delle emissioni delle navi ed altro, confermando o meno le elaborazioni dei parametri delle varie ARPA. Dico ciò, in quanto con i dati tecnici a riguardo l’inquinamento di ARPA Lazio, che qualche volta verifico, Frosinone città e parte della Provincia, sono “più consistenti” della Città di Civitavecchia, con il suo porto.
Ho letto con interesse tecnico l’articolo di “Trasporti ed Ambiente” e non condivido il misurare con lo stesso metodo l’emissioni di SOx per la produzione di potenza endotermica tra le navi e le automobili, quando per le prime lo zolfo per il combustibile ammesso è pari a 0,1% mentre per le seconde 0,001%, percentuali trascritte nella parte finale dello stesso articolo, senza specificarne le motivazioni. Ovvio che ci sono dei motivi tecnici da assecondare, se si vuole l’uso e la facilità di “premere un pulsante” e produrre potenza, salvaguardando quanto di più, cioè proprietà e tecnica quali fattori principali dell’ambiente. Portare le banchine di ormeggio lontano dalle città, o queste lontano dalle banchine?!, come fatto o quasi a Venezia, dopo gli incidenti accaduti nei vari canali (incidenti di navigazione), risulta solo per le navi più grosse come stazza. Il resto rimane come prima per non intralciare il commercio cittadino. Altra argomento non condivisibile è la doppia alimentazione delle navi GNL- Gasolio che non risolverebbe il problema inquinamento. Ricerche in tal senso, dimostrano che il “particolato” che si produce nella combustione dei “ gassosi” è quasi nullo come formazione rispetto ai combustibili liquidi o solidi in quanto il fumo nero è costituto da particelle di sostanza solida ad alto contenuto di carbonio. Ricordo le percentuali spicciole di carbonio contenuto nei combustibili, e cioè per il carbone e/o simili ha percentuale 4, la stessa per i liquidi è 2, mentre per il gas metano è 1, cioè quattro volte minore del carbone. Il metano ha formula bruta CH4, quindi ha più idrogeno rispetto agli altri due. Altro argomento da prendere con le “pinze” è il clima alterante, cioè dove c’è combustione di gas metano, questa è fattore di incremento dell’inquinamento. Gli allevamenti di vacche e maiali e quant’altro sommano i due effetti. Mancano riferimenti nonché accenni alle disposizioni presenti e per il futuro dell’IMO costola dell’ONU quale salvaguardia dell’uomo e dell’ambiente, con tutte le prescrizioni e raccomandazioni per il futuro. E se ben osservate vi sono le regole da mettere in atto per la movimentazione del numero sempre più grande dei crocieristi e/o visitatori Concludo con una personale opinione che le critiche in merito corrispondono ad aspettative nascoste?