CIVITAVECCHIA – 42 pazienti contagiati su 55 (ovvero 3 su 4 e il numero non è ancora aggiornato, risalendo a qualche giorno fa) dei quali 14, purtroppo, deceduti. E ancora, 16 operatori su 39 risultati positivi, dato anche questo non aggiornato. Sono i numeri, impressionanti di cosa ha rappresentato il focolaio di coronavirus alla Rsa Madonna del Rosario e che hanno indotto il comitato dei parenti dei degenti a presentare l’esposto alla Procura della Repubblica.
Il caso della struttura sanitaria per lungodegenti di via Buonarroti ha superato i confini strettamente locali. Basti pensare che questa mattina la pagina romana de La Repubblica apriva con il titolo “Civitavecchia, strage di anziani”. La vicenda della Rsa Madonna del Rosario viene in qualche modo assimilata a quella di altre simili realtà nelle quali si sono registrate analoghe situazioni. Nel caso di Civitavecchia ad impressionare sono i numeri. Basti considerare che il 25% dei degenti, ovvero uno su quattro, è morto. Adesso, dunque, saranno gli inquirenti a fare chiarezza su quanto può essere avvenuto. Il sospetto dei familiari dei degenti che hanno presentato l’esposto è che l’allarme all’interno della Rsa sia partito, tardi, troppo tardi e che le prime avvisaglie dell’arrivo del Covid 19 tra i pazienti non siano state assolutamente avvertite.
Intanto, sul tema più complessivo dell’incidenza del contagio a Civitavecchia, ieri è arrivata la doccia fredda. Dopo tre giorni consecutivi nei quali si era registrata una sola situazione di positività da Covid 19, nel report quotidiano fornito dall’assessorato regionale alla sanità e dalla Asl Roma 4 il numero dei contagiati delle ultime 24 ore è stato di sei unità. Ciò sta a significare che la tanto auspicata discesa, che veniva data per certa dopo i tre giorni consecutivi con un solo contagiato, non è realmente ancora iniziata. Unica nota confortante, in un quadro che permane quindi quanto mai incerto, il fatto che da quattro giorni non si registrano vittime e che praticamente tutti i neonati risultati positivi e precauzionalmente inviati al Bambino Gesù di Palidoro sono stati dimessi.