“Con Fabiana e il suo movimento, ho tentato di avviare questa avventura. Entrambe avremmo voluto un progetto diverso, senza protettori e senza pressioni che potessero venire dall’alto, da sinistra o da destra. Abbiamo avviato confronti con soggetti locali provenienti da aree moderate che man mano si sfilavano o defilavano perché capivano che i manovratori e gli interessi più forti non gravitavano in quell’area che poteva diventare e avevamo l’ambizione diventasse un grande centro”.
“Con questo obiettivo, avevo iniziato un’esperienza che col passare dei giorni dimostrava la sua insufficienza e la sua debolezza. Lacune che si sono consolidate con una candidatura che non aveva la forza e l’autorevolezza per sfondare e che, soprattutto, ha generato la frammentazione del quadro politico. Un’ulteriore offesa ad una città già mortificata dal disinteresse dei politici, dalla disoccupazione e dalla lotta per la sopravvivenza.
Con una riflessione sofferta tuttavia ho rinunciato ad un viaggio con chi non aveva la mia stessa meta, ad un progetto che non sentivo più di poter condividere.
Nel disorientamento seguito alla decisione, fu forte la tentazione di abbandonare tutto e rinunciare a misurarmi in una competizione che ritenevo lontana dagli obiettivi che avrei voluto raggiungere. Nella stessa giornata in cui ho annunciato il mio abbandono dalla iniziativa intrapresa ho ricevuto 10 proposte di candidatura, da destra, sinistra e centro, che mi hanno lusingato ma non mi hanno confuso.
Dopo una lunga e tormentata riflessione, mentre assistevo non solo alla frammentazione e alla moltiplicazione delle candidature a sindaco, come al riempimento numerico delle liste (e lo dico in senso dispregiativo in quanto è di tutta evidenza la formazione di liste composte senza selezione di motivazione politica, di professionalità e competenze; reclutamenti realizzati con l’inganno di un posto di lavoro, con l’illusione della conquista di un seggio e quindi del raggiungimento di una meta!), con uno scatto di orgoglio e con determinazione ho deciso di non rinunciare ad esserci!
Lo spazio lasciato libero da me e da altri delusi come me e come Fabiana, sarebbe stato occupato da altri, meno idealisti e più interessati a se stessi che alla collettività, che né io né lei né altri avrebbero apprezzato (chiamiamoli pescecani, squali, predatori, ecc.).
Poichè l’esperienza professionale e politica mi hanno dimostrato che, se nei contesti ci sei , se hai la possibilità di agire, la capacità e la forza della competenza per contribuire, ti puoi selezionare le collaborazioni, riesci a modificare i meccanismi, le dinamiche e le regole dei sistemi e puoi apportare i cambiamenti.
Quindi, ho scelto una lista, la più a margine della coalizione delle Larghe Intese, che fa riferimento ad una donna coraggiosa e determinata, che ho sempre apprezzato già dalle sue conquiste nell’UGL. Lista che, alla ricerca di un confronto dialettico critico nei riguardi delle altre liste e del candidato sindaco, punta a modificare e correggere gli errori e i punti di debolezza dell’attuale gestione politica e amministrativa.
Al termine della mia riflessione, rivolgo un invito Fabiana a non rinunciare ad un diritto e a non disperdere le sue potenzialità e le sue esperienze!!
Per protesta, dovremmo fare gli anarchici e nessuno dovrebbe andare a votare. Poiché questo non sarà possibile che avvenga e, quindi, anche chi non ci piace andrà a governare, non è opportuno né giova ai cittadini l’astensione consigliata.
Se sei fuori non hai la possibilità né le capacità di incidere con le tue azioni. Puoi solo inveire, polemizzare e aggredire verbalmente. Come Don Chisciotte nella sua lotta contro i mulini a vento”.
Damiria Delmirani
Lista Città Nuove