"La richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia nei confronti dell’ex sindaco Alessio De Sio contiene, a prescindere dalle circostanze contestate allo stesso, affermazioni gravi nei confronti dell’Enel che, se provate, costituiranno ulteriore conferma della validità delle ragioni di chi disse NO in Consiglio Comunale alla riconversione a carbone di TVN. Ma andiamo con ordine".
"Una prima affermazione è che il parere favorevole venne dato “ .. pur risultando che Enel non aveva adottato la migliore tecnologia possibile per ridurre al massimo l’emissione di polveri ed i conseguenti danni per la salute e l’ambiente..”, con buona pace dello slogan del “ Carbone pulito” con il quale l’Enel ha cercato e cerca di nascondere la Nera realtà del mortifero combustibile che produce danni ancor prima di essere bruciato, come testimonia la polvere di carbone che oggi ricopre gli impianti ed i terreni circostanti esponendo gli operai e gli abitanti a notevoli rischi. Altra importante affermazione è che “ la trasformazione a carbone della centrale elettrica, per gli effetti negativi su salute ed ambiente, era in controtendenza con le direttive europee, con le procedure di trasformazione delle centrali da carbone a metano ( o a ciclo combinato), con il Piano energetico nazionale e regionale, con i Programmi di riqualificazione e sviluppo possibile del territorio già in fase di finanziamento” . Un ritorno al passato, quindi, ad una ulteriore servitù destinata a condizionare negativamente un eventuale diverso sviluppo del nostro territorio il cui degrado ambientale, causa, ieri come oggi, la connivenza di alcuni e la passività di molti, è facile alibi per tutti coloro che lo intendono degradare ulteriormente con delinquenziali iniziative quali quelle di bruciare rifiuti nella centrale, costruire una megadiscarica, realizzare colate di cemento , cementifici, una centrale atomica a 20 chilometri e, notizia dell’ultima ora, un carcere galleggiante ( non c’è due senza tre). E non è tutto !! Afferma la nota che “.. era allarmante l’alta concentrazione di arsenico e nichel nel suolo derivante dalla trasformazione a carbone; che inquinanti sarebbero ricaduti anche nell’area dei monti della Tolfa; che lacunosi e contrastanti tra loro, ovvero smentiti da accertamenti agli atti, erano i dati Enel per la VIA relativi alla situazione ambientale reale ante operam della zona e a quella post operam e quelli relativi agli effetti sulla salute, flora e fauna; non affrontavano il problema dello smaltimento dei rifiuti e che la trasformazione a carbone non comportava nemmeno sicuri vantaggi economici perché, a fronte dell’occupazione ( nemmeno garantita a lungo termine) vi era la disoccupazione derivante dagli effetti dell’inquinamento…”. Mi sembra non ci sia da aggiungere altro. Si dice che il tempo è galantuomo e che la verità viene sempre a galla, ma quando il danno è fatto questo risulta di ben magra consolazione . Dobbiamo, insieme, impedire che simili cose accadano ancora, ricordando che ci sarà sempre qualcuno, appartenente a sedicenti gruppi del “fare” o del “Sì”, pronto a mettere i propri interessi dinanzi a quelli della collettività".
C.Vecchia 06.03.2010 Marco Di Gennaro Segretario UDC