Una collina è praticamente sparita, l’altra sta progressivamente, anche se lentamente sparendo. La Mad, la società proprietaria della discarica di Fosso del Crepacuore, sta mantenendo gli impegni. Il problema dell’enorme collina sorta all’interno dell’impianto era nato lo scorso 3 ottobre, quando dopo la segnalazione di alcuni cittadini, le telecamere di Trc immortalarono quella che era una vera e propria collinetta, sorta nell’arco di poche settimane e che aveva modificato il paesaggio della zona. In quella circostanza, Valter Lozza, il titolare della Mad, rassicurò che entro 90 giorni la situazione sarebbe tornata alla normalità.
Invece, quando il 3 gennaio scorso, quindi a distanza di 90 giorni, l’occhio elettronico di Trc tornò a verificare la situazione, non solo la collina era rimasta al suo posto, ma ne era sorta un’altra, più piccola, nelle immediate vicinanze. Contattata nuovamente, la Mad spiegò che le operazioni di riduzione di quegli enormi cumuli di terriccio, nel frattempo diventati due collinette, erano state ritardate dalle piogge abbondantemente cadute in quel periodo, che avevano reso il terreno eccessivamente molle, tale da rendere impossibile l’accesso degli escavatori. Quindi la società spiegò che sarebbero stati necessari altri 90 giorni per vedere sparire progressivamente le due collinette. Così, ieri siamo andati nuovamente a verificare la situazione e, in effetti, la società ha tenuto fede al suo impegno. La collinetta più piccola è praticamente scomparsa, mentre il livello di quella più grande, sorta lo scorso autunno, sta progressivamente scendendo. Il paesaggio sta quindi tornando nella più assoluta normalità. La stessa società spiega che sta lavorando senza sosta e a un ritmo particolarmente veloce, per riuscire, entro la fine di aprile a ripristinare del tutto lo stato dei luoghi. “Entro un paio di mesi – rassicura il titolare, Valter Lozza – avremo tolto tutto”.
1 Comments
giovanni
Nessuno si preoccupa di dove vada a finire tutto quel materiale?
Per la redazione:
Dalle due foto, prese da angolazioni differenti non si capisce che qualcosa sia cambiato, se si prendono a riferimento i tralicci dell’alta tensione.