Sui numerosi articoli apparsi sulla stampa locale nei giorni scorsi, in cui veniva denunciato lo stato di degrado in cui versa il Porto in quest’ultimo periodo, interviene la S.E.Port., concessionaria dei servizi ecologici portuali.
“La Seport – scrivono dalla società – in quanto concessionaria del servizio di igiene, decoro, raccolta e smaltimento rifiuti, agisce sulla base di piani operativi disposti dall’AdSP e, quindi, qualsivoglia modalità operativa non è frutto di decisioni autonomamente assunte dal Concessionario del servizio bensì di disposizioni ricevute a mezzo di appositi atti amministrativi – decreti -emanati dall’Ente Concedente Fino al 31 agosto, come ben noto a tutta la popolazione Civitavecchiese, il porto veniva mantenuto in una condizione di igiene, pulizia e cura che l’hanno sempre fatto considerare il fiore all’occhiello del territorio comunale nonché spazio fruibile per la propria amenità da parte di tutta la popolazione e biglietto da visita per i milioni di passeggeri che ogni anno transitano nel Porto. A partire dal 1° settembre, a causa delle ben note problematiche di carattere economico-finanziario che affliggono l’Ente concedente – Autorità di Sistema Portuale -, è entrato in vigore il decreto del presidente dell’AdSP n. 165 che ha ridotto il corrispettivo per l’esecuzione dei servizi di igiene urbana e, conseguentemente, il volume di prestazioni rese, generando lo spettacolo che è sotto gli occhi di tutti:
cassonetti pieni, rifiuti abbandonati a terra, erba alta nei giardini, strade sporche, fontana ornamentale del Forte Michelangelo disattivata, ecc. Tale situazione si è ancor più aggravata dopo che la stessa AdSP ha ordinato alla S.E.Port. di togliere i cestoni portarifiuti presenti nelle aree del Forte Michelangelo, immaginando che tale stratagemma avrebbe permesso di risolvere il problema. Al contrario, sarebbe stato molto più efficace, come suggerito dalla Concessionaria, procedere nella direzione opposta, ovvero potenziare i contenitori presenti al fine di aumentare la capacità di raccolta e dare la possibilità ai fruitori delle aree portuali di gettare correttamente i propri rifiuti, in attesa dello svuotamento effettuato con la nuova cadenza determinata dall’AdSP in funzione dei ridotti servizi. Pertanto la S.E.Port. si dichiara amareggiata per lo stato dei fatti descritto, e rigetta ogni responsabilità per le conseguenze di una situazione che è stata determinata da una decisione unilaterale dell’AdSP e subita dalla S.E.Port.
1 Comments
giovanni
Sarei molto curioso di poter leggere il contratto tra la AdSP e la S.E.Port per poterlo raffrontare con altri contratti simili.