“Civitavecchia è ancora soffocata da particolato e ossidi di azoto che provengono dalle navi”. A lanciare l’allarme è l’associazione Cittadini per l’Aria in collaborazione con il Forum Ambientalista, la rete Civitavecchia Bene Comune ed il supporto tecnico dell’esperto della ONG ambientalista tedesca, NABU, Axel Friedrich, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all’aula Cutuli.
Si parla di picchi di particolato fino a 90 volte più alti presenti dove l’aria può considerarsi pulita. Punte di biossido di azoto che raggiungono livelli elevati in prossimità delle navi. È questo il risultato delle misurazioni condotte nel porto di Civitavecchia negli ultimi giorni dalle associazioni.
Durante i monitoraggi, gli esperti hanno misurato sia le concentrazioni di particelle ultrafini in uscita dai camini delle navi sia quelle di black carbon che ha raggiunto livelli di 3000/7000 ng/m3, un inquinante derivante dalla combustione incompleta dei carburanti e riconosciuto essere un potenziale cancerogeno per l’uomo, oltre che dei NOx, gli ossidi di azoto, dei gas che derivano prevalentemente dalla combustione dell’olio pesante. Fumi, insomma, che hanno origine dalle emissioni delle navi e che mettono a grave rischio la salute dei cittadini, oltre che l’ambiente.
“Durante il monitoraggio – ha sottolineato Anna Gerometta, Presidente di Cittadini per l’Aria – è emerso che le navi nei nostri porti sono equiparabili a stabilimenti non ambientalizzati collocati nel cuore delle città e a pochi metri dalle finestre dei loro abitanti. Un problema enorme, che abbiamo già constatato e misurato a Genova, Livorno, Venezia, Napoli, Savona e Ancona che può essere risolto adottando carburanti più puliti, filtri antiparticolato e sistemi di riduzione delle emissioni di ossidi di azoto. Eppure, nonostante i grandi profitti derivanti dall’industria del trasporto marittimo le compagnie non adottano queste soluzioni e continuano ad avvelenare l’aria delle nostre città di porto”
Grazie all’impegno assunto all’IMO (International Maritime Organitazion) pochi giorni fa di adottare – per quanto riguarda gli ossidi di zolfo (SOx) – l’area ECA nel Mar Mediterraneo, che si auspica entri in vigore dal 2025, sarà possibile salvare centinaia di vite nel nostro Paese e migliaia nel bacino del Mediterraneo. Manca però ancora l’impegno per contenere invece gli ossidi di zolfo (NOx), e quindi l’NO2, che rappresenta un problema enorme nei porti e in relazione al quale l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea per la violazione sistematica e continuato i limiti vigenti del biossido di azoto (NO2) il 12 maggio scorso.
Vi è oggi un rischio in più per l’ambiente. Le compagnie di trasporto marittimo, per riuscire a rispettare i nuovi limiti sul contenuto di zolfo dei fumi entrati in vigore nel 2020 senza rinunciare all’uso del più economico olio pesante, stanno adottando i c.d. scrubbers, dei sistemi che “lavano” i fumi di scarico rilasciando in mare l’acqua usata per questi lavaggi, carica di sostanze tossiche o comunque contaminate.
Con l’Unione Europea che chiede al settore del trasporto marittimo di dimezzare le proprie emissioni entro il 2030, e rendersi climaticamente neutro entro il 2050, l’estensione della nascente area ECA alle emissioni di Nox e l’adozione delle ulteriori misure – come l’elettrificazione delle banchine e la riconversione elettrica delle flotte – sono urgenti.
“A Civitavecchia dove stazionano in porto nella stessa giornata fino ad 8 grandi navi da crociera, oltre ai traghetti e alle navi mercantili, è necessario abbattere drasticamente l’inquinamento con un piano di ambientalizzazione dello scalo che preveda l’elettrificazione delle banchine, per cui è già disponibile un primo finanziamento del PNRR di 80 milioni di euro, e la creazione di una grande comunità energetica alimentata completamente da fonti rinnovabili per un porto a emissioni zero” commentano dal coordinamento Civitavecchia Bene Comune.
“Purtroppo non stupiscono i dati del monitoraggio visto le emissioni provenienti dalle altre importanti fonti inquinanti presenti sul territorio che, giocoforza, vanno a sommarsi con quelle dell’ imponente traffico navale che verte nel nostro scalo. Una situazione che si è aggravata nel tempo anche per la non volontà delle istituzioni di prossimità di affrontare il problema ignorando sia le prescrizioni della Via al Piano Regolatore Portuale che imponevano l’elettrificazione delle banchine, che la richiesta proveniente dal territorio di individuare specifiche norme per le aree portuali nell’ambito del Piano di Qualità dell’Aria regionale” chiarisce Simona Ricotti del Forum Ambientalista OdV, sottolineando che “Vista l’arroganza degli armatori e l’ignavia delle istituzioni, realizzare l’area ECA nel Mediterraneo e riconvertire lo scalo realizzando una comunità energetica basata sulle rinnovabili, sono ormai obiettivi imprescindibili”.
Il Dr. Axel Friedrich, l’esperto che ha effettuato le misurazioni, rileva che “l’impatto delle navi da crociera e dei traghetti è largamente sottovalutato. Chiunque può vedere i grandi sfiati neri e che escono dai camini, ma questi si accompagnano in grandi quantità egli altri inquinanti come gli ossidi di azoto. Ciò perché non esistono soglie di emissioni per le particelle e limiti estermamente deboli per lìossido di azoto”.
Gli inquinanti atmosferici emessi dalle navi come particolato, fuliggine, ossidi di zolfo e di azoto danneggiano la salute umana, l’ambiente e il clima. Il particolato è collegato a gravi problemi di salute come le malattie cardiovascolari e respiratorie, ictus e cancro. La Commissione europea stima che ogni anno, in Europa, 50.000 persone muoiano prematuramente per l’inquinamento causato dalle emissioni navali. E’ stato condotto proprio a Civitavecchia l’Importante studio italiano che ha concluso che vivere in prossimità di un porto incrementa del 31% la probabilità di tumore al polmone e del 51% il rischio di morte prematura ricollegabile a malattie neurologiche.
10 Comments
giovanni
Se questa gente avesse a cuore la salute dei civitavecchiesi dovrebbe essere ancora più preoccupata del traffico cittadino che è in continuo aumento e le cui emissioni sono ad altezza uomo: e invece non ne parlano-
Ale
Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò, certo che le automobili inquinano, ma una cosa non esclude l’altra.
Le crociere sono una forma di turismo insostenibile a livello ambientale e nocivo per la salute di chi per disgrazia ha il porto dentro la città, ma se avessimo amministratori con le palle, cercherebbero di limitare i danni, ma siccome tutto in questa vita ha un prezzo, i normali cittadini devono soccombere.
Ma bisogna ammettere che la colpa è anche nostra, dovremmo manifestare ad oltranza contro questa vergogna, invece di lamentarci e basta.
AG
Osservazioni giustissime. Serve che facciamo sentire forte la voce, perché hanno superato ogni limite di decenza e rispetto della vita, e della salute pubblica. Ma per essere efficace incisivi politicamente, serve che le nostre ragioni sacrosante trovino una rappresentanza anche formale. Insomma, o creiamo un ampio e partecipato gruppo civico (ex novo) per esprimerle, o rischiamo di delegare per l’ennesima volta ciò che rimane del nostro diritto alla salute agli stessi politici che l’hanno colpevolmente calpestato o ignorato, in nome di zozzi interessi privati o pavidità verso le lobby. È d’accordo?
Ale
Mi perdoni ma io non sono per i gruppi civici, anche se devo riconoscere che alcuni già presenti nella nostra città provano a far sentire la loro voce contro il carbone e il biodigestore, io sono per le manifestazioni dei cittadini liberi da organizzazioni, e da politica.
Quindi come dice “gassato” manifestiamo come per le centrali e se necessario e lo è, manifestiamo più volte.
AG
Mi trova pienamente d’accordo sulla necessità e urgenza di manifestare da liberi cittadini, svincolati da logiche di partito. Però converrà con me che per far diventare incisiva la volontà, in democrazia (purtroppo o per fortuna), serve anche dare una rappresentanza alle idee. In ogni caso, ribadisco pieno accordo per una ampia manifestazione cittadina. Quando iniziamo a raccogliere le adesioni?
gassato
ma per l’ARPA và tutto bene,quindi questi ,purtroppo,non contano niente.
non c’è bisogno di misurazioni,quando il vento “tira” da mare,al centro non si respira.
ieri,venedo da san gordisno,si vedeva sopra il porto e zone limitrofe ,una nuovolaglia marrone, che sembrava il fumo di un incendio.
invece erano tre sole navi,a fare tutto quello scempio.
però noi abbiamo il “blue agreement”, quindi và tutto mooolto bene!
manifestiamo come fatto per le centrali!
residente
tranquilli,vedrete che tra un mesetto verrà mostrata una bella foto ,con il sindaco,l’assessore all’ambiente e qualche ufficiale di marina,che si stringono la mano giurando di sanzionare i comportamenti scorretti.
come tutti gli anni.
e intanto noi ci intossichiamo.
AG
Forse i decisori politici risveglieranno la loro coscienza e responsabilità, e passeranno all’azione, il giorno in cui saranno loro stessi o i loro cari a essere colpiti da mali terribili, per i quali attualmente non esiste cura medica che possa salvare. So amaramente cosa significhi…
Sono infinitamente addolorato e deluso, e esprimo, da civitavecchiese ferito a morte, gratitudine a Cittadini per l’aria e la sua presidente dottoressa Anna Gerometta per l’impegno encomiabile.
Marinaro
Tra le navi giganti che sostano con i motori accesi a due passi dal centro città, e la vicina centrale elettrica a carbone che di certo resterà a pieno regime per i prossimi anni… chi vive qui può anche prenotarsi il proprio funerale, che tanto non c’è più speranza di poter arrivare a morire di vecchiaia senza malattie tumorali.
Ma se ci fosse volontà politica, sarebbero possibili altri modelli di sviluppo locale in alternativa a questi super-inquinanti
giovanni
Il vero problema è che quando vengono formati comitati e associazioni varie significa che la politica è nel fallimento completo: di elettrificare il porto per i servizi delle navi se ne parla da anni e anche ultimamente l’ENEL si era resa disponibile ma se nessuno tira fuori i soldini necessari nessuno farà nulla.
Questo “nessuno ” è la politica che fino a che si parla di fare di parole ne escono a valanga ma quando si deve agire non trovi più nessuno.