“Uno stress emotivo durante il trattamento del cancro può avere un impatto significativo sui risultati della terapia. In particolare, uno studio condotto su 227 persone affette da cancro polmonare non a piccole cellule ha rivelato che coloro che hanno manifestato ansia e/o depressione durante la immunoterapia hanno avuto risultati peggiori rispetto a coloro che non hanno manifestato problemi di salute mentale”. Ad affermarlo è il dottor Giovanni Ghirga nella sua nuova lettera.
“I dati raccolti hanno evidenziato che le persone che hanno manifestato ansia e/o depressione erano meno inclini a rispondere agli inibitori del checkpoint immunitario – spiega Ghirga – con un tasso di risposta del 47% rispetto al 62% delle persone che non hanno avuto problemi di salute mentale. Inoltre, la sopravvivenza a due anni era notevolmente più bassa per coloro che avevano sperimentato uno stress emotivo, con un tasso del 47% rispetto al 65% delle persone che non hanno avuto tali problemi.
Questi risultati indicano che uno stress emotivo potrebbe essere considerato come un “psico-biomarcatore” che può influenzare il successo della immunoterapia. Tuttavia, è importante sottolineare che lo stress emotivo non agisce da solo, ma potrebbe interagire con altri fattori per influenzare i risultati della terapia.
Uno dei motivi per cui questo stress può avere un impatto negativo sulla risposta alla immunoterapia potrebbe essere il suo effetto sul sistema immunitario. Lo stress e le emozioni negative possono innescare una serie di reazioni nell’organismo, incluso l’aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, il quale può influenzare negativamente la risposta immunitaria. Questo potrebbe rendere l’organismo meno efficace nel combattere le cellule tumorali e ridurre l’efficacia della immunoterapia. Inoltre, lo stress può influenzare anche altri aspetti della vita dei pazienti che potrebbero influire sui risultati della terapia. Ad esempio, le persone che manifestano ansia e depressione possono essere meno propense a seguire scrupolosamente il piano di trattamento prescritto dai medici, a mantenere uno stile di vita sano o a gestire efficacemente lo stress. Tutto ciò potrebbe compromettere l’efficacia della immunoterapia e influenzare negativamente i risultati. È importante sottolineare che uno stress emotivo è comune tra i pazienti affetti da cancro e che la gestione della salute mentale dovrebbe essere considerata come parte integrante del trattamento oncologico. L’assistenza psicologica e psichiatrica dovrebbe essere offerta ai pazienti durante tutto il percorso di cura, in modo da garantire che possano affrontare la malattia in modo efficace e migliorare così le possibilità di successo del trattamento. Inoltre, è fondamentale che i medici prestino attenzione ai segnali di stress emotivo nei loro pazienti e adottino un approccio olistico nel trattamento del cancro. La valutazione della salute mentale dovrebbe essere parte integrante della valutazione iniziale del paziente e dovrebbe essere monitorata durante tutto il trattamento”.