Una generazione libera dall’Aids è possibile, ma la comunità internazionale deve aumentare gli interventi per fornire accesso universale alla prevenzione, ai trattamenti e alla protezione sociale per l’Hiv, lo afferma il quinto rapporto di aggiornamento “Bambini e Aids” lanciato a New York, realizzato congiuntamente da Unicef, Oms, Unfpa, Unesco e Unaids.
È vero che i bambini hanno beneficiato enormemente degli importanti progressi nella lotta all’Aids, ma ancora ci sono milioni di donne e ancora bambini esclusi a causa delle ineguaglianze dovute alle differenze di genere,alla condizione economica, alla mancanza di istruzione, quest’ultima è un punto cruciale per raggiungere l’accesso alla conoscenza delle cure mediche. Ogni giorno, ancora, mille bambini in Africa sub-sahariana contraggono l’Aids attraverso la trasmissione da madre a figlio, questo quinto rapporto di aggiornamento sull’Aids, afferma Antony Lake Direttore Generale dell’Unicef, evidenzia gli interventi innovativi, quali il “mother baby pack” che possono portare farmaci antiretrovirali salvavita a un numero maggiore di mamme e bambini. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiornato le proprie linee guida per assicurare servizi di qualità per la prevenzione. Ci sono prove importanti per affermare che l’eliminazione da madre a figlio dell’Hiv è possibile ha affermato Margaret Chan, direttore generale dell’Oms. Nascono ogni anno 370.000 bambini con l’Hiv, ma queste infezioni si possono prevenire lo dichiara Michel Sidibé, e l’obiettivo è fermare la trasmissione e le morti per Aids entro il 2015.
Pina Tarantino
Referente Unicef Civitavecchia