Ancora perplessità rispetto al progetto che prevede la realizzazione di un approdo turistico, per navi da crociera e ro-ro a Fiumicino. Sulla vicenda interviene anche il presidente della Cna di Viterbo e Civitavecchia, Alessio Gismondi, che esprime non poche perplessità rispetto al progetto, sostenendo che si verrebbe a creare una sorta di porto clone a una manciata di chilometri da quello di Civitavecchia e che porterebbe ad una dannosa concorrenza. Gismondi ricorda che Civitavecchia sta lavorando sul phase out dal carbone, su un problema – spiega – con il quale stanno facendo i conti le istituzioni, le imprese e centinaia di lavoratori.
Per il presidente della Cna di Viterbo e Civitavecchia, proprio in questa ottica di incertezza, lo scalo locale deve restare il porto di Roma, mentre quello di Fiumicino dovrebbe prendere una strada diversa e non incidere negativamente su un’area che non può permettersi di rinunciare ai flussi turistici.
3 Comments
ciccio formaggio
belle parole! si metta però d’accordo con il suo omologo di fiumicino che la pensa in maniera opposta ed ha anche dichiarato che il porto di fiumicino nascerà già con le banchine elettrificata mentre il porto di Civitavecchia chissà quando le avrà…..
Ivan Magri
Porto clone,
.. concorrenza dannosa… Ormai siamo alla farneticazioni… l idea di costruire un nuovo porto a Fiumicino e’ stata di Gianni Moscherini , che e’ quello che ha Civitavecchia ha realizzato 9 km di banchine che non c erano…. Perché nessuno interviene sul livello indecente di ospitalità che civitavecchia offre ai crocieristi in transito ? I Crocieristi li considerate come polli da spennare …
Ivan Magri
Certo, a Civitavecchia nessuno investe e non ci sono imprese, anche i territori vicino devono fermarsi altrimenti le rendite di posizione che qualche cacicco locale ha, viene messa in discussione ….se questa e’ la cultura delle associazioni datoriali ….e’ comprensibile perché nessuno viene ad investire qui a Civitavecchia…