Ancora scatti, da parte dell’affezionato pubblico dei lettori di TrcGiornale, che evidenziano situazioni poco gradite. E non c’è solo il decoro urbano nel mirino dei cittadini. Anche l’aspetto ambientale trova spazio nelle rimostranze fotografiche. Le immagini di oggi sono state inviate, con tanto di lettera firmata, da una signora di Civitavecchia che intende evidenziare l’ingombrante presenza, sotto l’aspetto dell’inquinamento, delle grandi navi presenti in porto.
“Buongiorno a tutto lo staff,
sono nata e cresciuta a Civitavecchia, della quale si parla sempre con enfasi come una dei primi porti europei con un numero di passeggeri ogni anno sempre più crescente, quindi con un fiorire di cooperative di lavoro a supporto di questa invasione, che va da marzo a dicembre, con numeri da record (a detta dei più). Perchè ho deciso di scomodarvi? Questa mattina, dopo i violenti temporali dei giorni scorsi, la mia amata città era divisa in due, la parte a nord aveva un cielo pulito e terso come solo sa essere dopo la potenza dell’acqua, e a sud sembrava essere in una cartolina pechinese, il cielo era di un colore giallastro cosi denso che oscurava la luce, sembrava di scorgere un incendio a mare, ma in realtà era un fumo nero e denso che usciva dalle loro ciminiere, quelle dell’Enel a confronto erano vapori termali, peccato non aver avuto una macchinetta fotografica per immortalare questo bizzarro disegno artificiale, si continua a distruggere un territorio che aveva molto da offrire, come il mare con tratti come quello famoso della località Frasca ormai distrutto a livello di fauna locale, la collina circostante e il clima. Ci hanno ricattato per anni con il lavoro, pertanto i nostri politici hanno accettato lo scambio lavoro-territorio senza alcuna tutela in entrambi i casi, e ora ci troviamo le centrali quasi dismesse con enormi problemi occupazionali e la città con una percentuale altissima di persone malate di tumore di vario genere, e pertanto accettiamo di buon grado l’anarchia portuale. Vi assicuro che non sono impegnata a livello politico, non ho mire di nessun genere e sono stata spinta a scrivere questa lettera solo perchè è imbarazzante questo assordante silenzio; ci si affanna a occuparci di migliaia di persone che scenderanno nel nostro porto forse solo un giorno per dirigersi comunque verso la città eterna e si trascura la salute di chi in questa città vive abitualmente. Spero vogliate pubblicare la mia lettera magari supportandola con qualche scatto fotografico a riprova e conferma di quanto vi ho scritto, allego solo una mia foto scattata con lo smartphone che purtroppo non rende molto”.
3 Comments
alessandra
La signora che Vi ha scritto ha centrato il problema, questa città con il ricatto del lavoro è stata ed è devastata , dal porto e dall’enel.
Civitavecchia sarebbe potuta diventare una meta turistica di mare importante,un gioiello oserei dire, visto anche la vicinanza con la capitale, dando ugualmente il lavoro a molte persone.
Il nostro litorale ormai inesistente, doveva costituire l’ORO della città, invece oggi cosa abbiamo?….il niente, a parte l’inquinamento e tanti malati di tumore.
Alessia
… Civitavecchia bella città d’incanto…sono Civitavecchiese di nascita ed amo la mia città alla quale è stato tolto gran parte del mare perché il porto e l’Enel se ne sono impadroniti, ci hanno fatto credere che avrebbero almeno creato nuovi posti di lavoro, ma la mia, come molte altre famiglie Civitavecchiesi, ogni giorno si trova a inviare curriculum perché il capofamiglia non può farsi carico dei propri figli…per loro non c’è il lavoro promesso dai Sigg.ri che ci governano. In compenso però abbiamo l’inquinamento che miete ogni giorno troppe vittime… Ha ragione la Signora che ha scritto la lettera, la nostra città sia per posizione geografica che per ricchezza di storia poteva tranquillamente vivere di turismo …scusate lo sfogo ma sono sempre stata fiera della mia bella città e vederla così ridotta mi rattrista molto. . .
Paola
Purtroppo è vero, ma la cosa triste in questo è che oltre il danno si aggiunge la beffa di non avere garantito nemmeno il lavoro.
Il porto è sempre più un affare circoscritto a pochi, mentre l’Enel addirittura non rispetta più nemmeno le convenzioni a tutela delle imprese locali favorendo una politica del massacro che la porta a investire sempre meno negli appalti di manutenzione .
Per non parlare del degrado a cui assistiamo quotidianamente, cumoli di immondizia, cassonetti rotti e insufficienti, strade ridotte ad una giungla, è tutto questo a fronte di una tari ingiustificata.
Ma è proprio così difficile gestire meglio questa città, è tutelare chi ci vive?