Foibe ed esodo, fu questo il tragico destino di tanti nostri connazionali residenti nelle regioni orientali dello Stato italiano travolti dalle dolorose vicende dell’ultima guerra mondiale.
Quando, sull’onda del violento scontro tra contrapposte ideologie ed esasperati nazionalismi, la guerra ai nostri confini da ostinata divenne spietata, e si trasformò in guerriglia, attentati, rappresaglie, distruzione di villaggi, detenzione in campi di concentramenti, sfociando in una feroce e insensata mattanza. Della quale fecero le spese le popolazioni civili, spesso assolutamente inermi e incolpevoli. Per gli italiani le cose peggiorarono dopo il fatidico 8 settembre 1943, e ancor più dal 1945 al 1947, quando i territori dove abitavano caddero nelle mani degli slavi. I continui arresti, le torture, i massacri, gli infoibamenti e le sparizioni di persone generarono un clima di terrore, nel quale la permanenza in quei luoghi si prospettava troppo densa di rischi.
Si verificò così il massiccio esodo di connazionali, che abbandonando i loro beni, si diressero verso le altre regioni d’Italia: un fenomeno non meno triste delle foibe, che progressivamente interessò un numero impressionante di persone, tanto da cambiare radicalmente la connotazione etnica dei luoghi. I tragici avvenimenti di quell’epoca, la commemorazione delle vittime e dell’esodo, la percezione attuale di quei fatti saranno oggetto di un incontro, di un momento di celebrazione che questa associazione intende organizzare cogliendo l’occasione della ricorrenza del giorno del ricordo. Per sua propria sensibilità, ma anche per onorare la figura del prof. Marino Zonta, da poco scomparso, che tanto si prodigò per tenere vivi i valori di identità nazionale di quelle popolazioni e la memoria di quei drammatici avvenimenti. Avvenimenti di cui aveva avuto un riscontro estremamente concreto e doloroso essendo lui istriano nativo di Parenzo.
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Il consiglio direttivo dell’associazione Il Trittico