Aula Pucci al completo per la riunione che si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri tra l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Marco Piendibene, dall’assessore alla Pubblica Istruzione Stefania Tinti e dalle consigliere di Alleanza Verdi Sinistra, Valentina Di Gennaro, e del Movimento Cinque Stelle, Alessandra Lecis, e i circa 400 genitori degli alunni che hanno iscritto o vorrebbero iscrivere i propri figli alla mensa scolastica di primarie e scuole dell’infanzia.
Al centro, ovviamente, il tema degli aumenti, di cui si parla da agosto, quando cioè si sono aperte le iscrizioni per il sevizio di refettorio. Aumenti che sono anche del triplo rispetto allo scorso anno e che sono legati alla delibera di Giunta della precedente amministrazione con la quale le fasce ISEE sono state ridotte da otto a cinque e sono stati completamente cancellati gli sgravi del 30% per il secondo figlio e del 50% per il terzo figlio. Al di là delle responsabilità politiche, i genitori continuano a chiedere risposte immediate, anche attraverso il ritiro in autotutela del bando vinto dalla società Vivenda per una cifra di 4,8 milioni di euro per i prossimi quattro anni. Su questo punto l’amministrazione è stata chiara. “Non possiamo intervenire sul bando – ha spiegato il sindaco Piendibene – poiché la procedura da un punto di vista formale è corretta e questo ci esporrebbe a ricorsi di chi al bando è arrivato secondo o terzo. Ma continuiamo a cercare soluzioni per sostenere le famiglie”. I genitori presenti alla Pucci hanno chiesto per esempio di poter collaborare con i dirigenti scolastici degli istituti cittadini alla stesura del regolamento sul cosiddetto “pasto domestico”, ovvero sulla possibilità concessa per legge alle famiglie di preparare il pranzo a casa e di farlo portare a scuola dai bambini, strada che in tanti hanno affermato di voler intraprendere. Una soluzione con diversi pro, quello per esempio di un risparmio economico e la possibilità concessa ai ragazzi di mangiare insieme a coloro che usufruiscono del servizio mensa, ma anche qualche contro, su tutti il disagio di dover preparare ogni mattina un pasto, che peraltro sarà consumato freddo dai bambini. “Abbiamo incontrato genitori giustamente arrabbiati – afferma l’assessore Tinti – ai quali siamo vicini per i disagi che sono costretti ad affrontare. Riteniamo che la mensa rappresenti un valore sociale, educativo, oltre che nutrizionale per i nostri bambini e lavoriamo per migliorare la situazione attuale. Abbiamo bisogno di vedere quello che realmente succederà, quindi ci siamo dati due settimane di tempo per verificare quello che avverrà nelle scuole al momento della partenza”. Oggi, intanto, scade il termine ultimo per l’iscrizione dei piccoli alla mensa, dopo la proroga di una settimana concessa dalla società Vivenda. Il servizio prenderà il via il 1° ottobre. “Il pasto domestico non è una certo una vittoria, ma il sostegno da parte dell’amministrazione comunale – afferma Di Gennaro – sarà il tentativo di renderlo una strada possibile, come previsto per legge. In attesa di rivederci il 15 ottobre per analizzare nuovamente la situazione”