“Inquinamento nell’aria, è tempo di agire”. Lo dichiara il medico Marco Di Gennaro in una lunga missiva dove affronta la questione.
“Nel mese di settembre 2021 l’Organizzazione Mondiale delle Sanità ha aggiornato le linee guida – afferma il dottor Di Gennaro – sulla Qualità dell’Aria del 2005 rideterminando, sulla base degli studi e delle ricerche di questi anni, i livelli obiettivo per sei inquinanti principali.
In particolare.
– per il PM2.5 il valore annuale passa da 10 a 5 microgrammi/m3 , quello sulle 24 ore da 25 a15 microgrammi/m3
-per il PM10 il valore annuale passa da 20 a 15 microgrammi/m3, quello sulle 24 ore da 50 a 45 microgrammi/m3
– per l’Ozono (O3)viene introdotto un valore per il picco stagionale pari a 60 microgrammi/m3
– per il Biossido di azoto (NO2) , il valore annuale passa da 40 a 10 microgrammi/m3 e viene introdotto un valore sulle 24 ore pari a 25 microgrammi/m3
– per il Biossido di zolfo ( SO2 ) il valore sulle 24 ore passa da 40 a 20 microgrammi/ m3
– per il Monossido di Carbonio (CO) viene introdotto un valore sulle 24 ore di 4 microgrammi/m3
La pubblicazione delle linee guida dell’OMS è stata accompagnata da una dichiarazione sottoscritta da 100 società scientifiche contenente una esortazione ai governi ad attuare drastiche misure per ridurre l’inquinamento atmosferico.
Numerosi studi hanno , infatti, dimostrato che gli effetti dannosi dell’inquinamento dell’aria non sono limitati alla sola esposizione ad elevati livelli di inquinanti; effetti dannosi per la salute si riscontrano anche a concentrazioni molto basse senza alcuna rilevabile soglia al di sotto della quale l’esposizione agli inquinanti possa ritenersi sicura.
L’inquinamento atmosferico costituisce uno dei maggiori problemi di sanità pubblica a livello globale e si stima che sia responsabile di circa il 12% di tutte le morti costituendo il quarto maggior fattore di rischio di malattia e di mortalità a livello globale dopo ipertensione, fumo e fattori dietetici con un costo economico in Europa pari a 1.575 miliardi di dollari per anno.
Nella lettera viene anche ricordato che ogni riduzione degli inquinanti dell’aria comporta benefici anche in luoghi dove il livello di inquinanti è già basso proprio perché l’unico inquinamento che non nuoce è quello che non c’è.
Proprio sulla base di queste considerazioni, gli autori sottolineano la necessità che i decisori pubblici adottino un cambio di paradigma definendo non solo dei livelli fissi di inquinanti senza alcun incentivo ad ulteriori diminuzioni, ma associando ad essi una continua riduzione della esposizione media.
Ciò comporterebbe non solo enormi vantaggi per la salute e l’economia ma avrebbe positivi risvolti anche per il raggiungimento della neutralità climatica.
Queste considerazioni, riportate nella realtà della nostra città, dovrebbero esortarci a fare ogni sforzo per ridurre i livelli di un inquinamento dell’aria evidente a tutti ma rispetto al quale poco o nulla è stato fatto. E’, inoltre , necessario che siano messe in atto metodologie di rilevamento diversificate e che le stesse centraline fisse di rilevamento siano aumentate di numero ed in grado di rilevare anche la concentrazione di PM 2.5 data la sua elevata nocività per la salute. Solo un cielo senza fumo ci dirà che le cose stanno andando nel verso giusto e non certo il riscontro di un livello di inquinanti “ nei limiti di legge “.