Durissimo intervento del presidente del consiglio comunale, Emanuela Mari, nella polemica successiva alla determina con la quale Comune ed Asl hanno concesso all’associazione “Difendere la vita con Maria”, la gestione di una piccola porzione del cimitero di via Braccianese Claudia destinata ad ospitare i feti. Mari, riferendosi alla 194, parla di famigerata legge sull’aborto e aggiunge che avvicinarsi all’argomento con l’arroganza degli slogan e di un nostalgico passato ormai sepolto dalla storia, non è una buona cosa neppure per chi rappresenta il nostro territorio in Consiglio Regionale che dovrebbe tutelare il rispetto delle leggi in vigore.
Mari ricorda, inoltre, che in altri comuni leader politici che fanno parte della stessa parte politica hanno attuato politiche identiche e parla di ennesima occasione sprecata per stringersi come donne attorno al valore invalicabile della vita umana, per prometterci che nessuna donna sia lasciata sola difronte alla scelta di vita o di morte. “La determina che ha permesso all’associazione “Difendere la vita con Maria”, come in altre parti d’Italia, l’autorizzazione per inumare feti e prodotti abortivi che non siano stati dichiarati già morti prima dell’aborto – aggiunge – rende possibile una ulteriore scelta alle donne di fronte a un dramma. Il destino di un figlio mai nato non deve necessariamente essere uguale a quello di un rifiuto incenerito. Voglio ricordare infatti che nel Giardino degli Angeli verranno accolti anche “feti” di coppie, in condizioni economiche difficili, che volevano il loro bambino, prima di perderlo. A quelle coppie è giusto dare un luogo dover poter piangere il loro bambino, oppure ci deve essere l’obbligo dell’incenerimento? Quando una donna è incinta aspetta “un bambino”, quando lo perde i medici lo chiamano “feto”, ma sempre di vita stiamo parlando. Ringrazio pertanto la Asl Roma 4, l’associazione Difendere la vita con Maria e tutta l’amministrazione comunale per la grande sensibilità dimostrata nei confronti della vita umana”.
1 Comments
sandro
è il conto da pagare per i voti degli ex DC e associati e per seguire le direttive elettorali delle direzioni centrali dei partiti.
comunque se ne parla, solo perchè in città non c’è altro di cui parlare…………..