Stamattina la Consulta delle Donne ha tenuto l’incontro con il Dirigente Generale delle ASL RM4, Giuseppe Quintavalle circa il Protocollo di Intesa, siglato con Deliberazione n° 1916 il 22 Dicembre 2017 e rinnovato con Deliberazione 685 il 18 Dicembre del 2019, con il quale l’ Azienda Ospedaliera affida all’Associazione “Difendere la Vita con Maria” la raccolta, la conservazione, il prelevamento, il trasporto e l’inumazione di prodotti abortivi non reclamati dalla donna, da un familiare o da chi per essi entro le 24 ore dall’intervento.
All’incontro hanno partecipato anche la Direttrice Sanitaria della Asl e il Direttore Sanitario dell’ Ospedale San Paolo.
“La nostra Avvocata Micaela Carlini – dichiara Amelia Ciampa Presidente della Consulta delle Donne- ha richiesto la Sospensione dell’Efficacia delle Delibere di Approvazione e del Rinnovo del Protocollo di Intesa in quanto le stesse, non avendone valutato la necessità, non prevedono il Consenso Informato della donna, tanto più che il prodotto abortivo è affidato ad una Associazione confessionale mentre l’ Azienda Ospedaliera deve rispondere a criteri laici e tutelare i diritti e le legittime aspettative di tutte e di tutti. Per queste ragioni la Consulta presenta Istanza per l’annullamento in autotutela delle Deliberazioni n° 1916 e n° 685. Il Dottor Quintavalle ha condiviso le eccezioni avanzate dalla nostra avvocata e ha dichiarato che l’azienda si appresta ad effettuare una nuova valutazione del Protocollo d’Intesa: la valutazione terrà conto delle nostra richiesta e dei contenuti oggetto dell’incontro. Sia il Dottor Quintavalle che la Direttrice Sanitaria della Asl e il Direttore Sanitario del San Paolo hanno più volte affermato che l’ Azienda si ispira assolutamente a principi laici e l’applicazione della legge 194 presso la ASL RM4 è rigorosa e l’opera di assistenza alle donne che si rivolgono all’ospedale è affidata a personale scrupoloso e sensibile. Successivamente abbiamo chiesto che il Consultorio Familiare partecipi attivamente a realizzare convegni ed incontri pubblici sulla genitorialità consapevole, sulla sessualità, sulla contraccezione, sull’interruzione volontaria della gravidanza che la Consulta ha inserito nella sua programmazione annuale e che organizzerà nei prossimi mesi”.
4 Comments
Luna
“podotti abortivi”? Cominciamo a chiamarli con il vero nome…BAMBINI UCCISI!!
Mi chiedo, quello che resta di questi poveri corpicini, smembrati e fatti a pezzi da chi si arroga il diritto di interrompere una vita, perchè non lasciarli in pace?…
Cosa state a sindacare?? Dove mettere pezzetti di bambini maciullati??
Ricordo che le donne che non vogliono un figlio possono per legge partorire IN ANONIMATO e andarsene dopo il parto IN ANONIMATO!!! Questo è un sacrosanto diritto della donna ma non può esserlo quello di UCCIDERE!!!!!
marco
Luna cortesemente non sai di cosa parli.
C’è una legge che tu ignori. Leggila e prova ad aprire la mente.
Ammesso che tu abbia un cervello.
Roberta
Intanto non sono “bambini” e non vengono “uccisi”. Ogni tanto bisogna ricordarlo a chi ancora non lo ha capito o finge di non saperlo.
E poi questa associazione “Difendere la Vita con Maria”, così attiva e agguerrita nel difendere dei feti, potrebbe invece usare tutta questa energia per difendere i tanti bambini e bambine vittime degli abusi sessuali da parte di esponenti della Chiesa. Sarebbero energie sicuramente meglio spese…
alessandra
Brava Roberta!!!