In data 28 aprile, in nome e per conto del popolo italiano e civitavecchiese, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha sentenziato bocciando il ricorso promosso da Enel per sostenere la realizzazione dell’impianto di pescicoltura “off shore” a cura della società cooperativa agricola Civita Ittica Srl. In effetti, leggendo tra le righe, non ci sono né vinti né vincitori.
I vinti, quelli di ora, quelli battuti da questa sentenza, staranno già affilando le lame dei loro coltelli e affinando le loro strategie, in attesa, chissà, di un’altra opportunità … magari di un bel ricorso al Consiglio di Stato (quello non si nega a nessuno!). Staranno rimodulando i loro discorsi forbiti dove, questa volta, le parole chiave da urlare come un mantra saranno: lavoro, sviluppo, famiglia, stipendi, progresso, temerari e spregiudicati si spingeranno financo ad usare termini come sostenibilità, rispetto per l’ambiente, ecocompatibilità, biologico.
Eh sì, perché basterà sostenere che i nuovi pellets che nutrono i pesci nelle vasche avranno il 50% in meno di antibiotici, che i mangimi sono sostenibili, che contengono prodotti naturali oltre a diverse miscele di piante officinali; che le risorse marine, ormai insufficienti, debbono essere salvaguardate e pertanto l’acquacoltura è LA SOLUZIONE per far fronte alle esigenze dei consumatori; insomma basta poco e il paradigma cambia, così come cambieranno i progetti di questi impianti giganteschi e sovradimensionati (più costi uguale più contribuiti) che verranno modificati, rimodellati e magari poi riproposti altrove..
Gli imprenditori si sa, sono anche un po’ guerrieri… Ci sta e guai se non fosse così.
Ma, la sfida vera dei nuovi e bravi imprenditori dovrà essere quella di saper coniugare parole come “sviluppo e ambiente”, dove l’uno non penalizzi l’altro. Dove il diritto al lavoro non sostituisca o comprima l’altrettanto fondamentale e imprescindibile diritto alla salute.
Ormai gli effetti di uno sviluppo incentrato soprattutto sul profitto sono sotto gli occhi di tutti: se è pur vero che il pianeta non ha voce, il mare, la terra e il cielo riescono comunque a comunicarci la loro sofferenza in molti modi diversi. Basta sintonizzarci sulle loro stesse frequenze e imparare ad ascoltarli.
E, chi sono gli autori di una realtà intrisa di veleni e tossicità che ormai inconsapevolmente respiriamo e ingeriamo tutti i giorni?
Il merito (la colpa!) è solo nostro: noi “esseri umani”.
Esseri evoluti, pensanti (sic!) che popoliamo la terra da milioni di anni… e, nel tempo, abbiamo cominciato a farlo ponendoci “in contrapposizione” … non in armonia: CONTRO gli atri altri abitanti, in cielo, in terra e in mare; CONTRO gli elementi che dalla sua genesi ne regolano il respiro, i battiti il fluire del tempo.
Siamo sempre contro. CONTRO qualcosa e soprattutto, spesso ahimè, ancora CONTRO qualcuno.
Abbiamo dimenticato come vivere in armonia con il pianeta che ci ospita e, invece di ammettere di aver sbagliato, confessare di aver fallito in più punti il nostro processo evolutivo, la nostra necessità (smania) di antropizzazione, invece di prendere coraggio e invertire la rotta, oggi impieghiamo risorse di ogni tipo per cercare un altro pianeta da colonizzare; qualcuno, evidentemente, ha già deciso per noi che questo è da “consumare” in anticipo ed inevitabilmente.
Il tema AMBIENTE è importante e quanto mai attuale e vitale.
Da poco più di un anno, anche la nostra Costituzione (la Legge Fondamentale) ne parla e ci ricorda di tenere conto della biodiversità, degli ecosistemi, degli animali; sancisce che la salute e l’ambiente sono paradigmi da osservare in tutti i campi dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana.
È scritto, ormai, nero su bianco, ma ancora non sembra essere inciso nelle coscienze di chi continua a promuovere e sostenere forme di sviluppo e di “progresso” a scapito (contro) dell’ambiente.
Il giorno in cui comprenderemo che l’ambiente siamo noi, avremo raggiunto già un grande risultato.
Tutti noi dobbiamo diventare persone e cittadini consapevoli e responsabili: ognuno di noi può e deve fare la sua piccola parte, soprattutto cambiando il proprio stile di vita, in modo che la nostra impronta ecologica sia il più verde possibile. Il futuro si costruisce ogni giorno, con piccoli gesti, e a piccoli passi. C’è ancora molto da fare. Ci sono ampissimi margini di miglioramento nella vita di ognuno di noi.
Forse un giorno i nostri figli ci diranno Grazie e allora si, che saremo tutti vincitori: potremo guardarli negli occhi senza sensi di colpa consegnando loro il pianeta migliore di come lo abbiamo trovato.
Un mio personale grazie a tutti: i rappresentati delle Istituzioni, i cittadini e gli amici che hanno creduto di poter sconfiggere Golia e non si sono arresi. E poi, ringrazio Santa Fermina, la patrona di Civitavecchia che nel giorno del “Suo compleanno”, lo scorso 28 aprile, ha fatto in modo, chissà, che il TAR scrivesse (speriamo definitivamente) la parola FINE.
Viva il Mare, viva la Frasca, viva la gente di mare.
“Io credo che le sole cose sicure in questo mondo siano le coincidenze.” (Leonardo Sciascia)
PS. Giuseppe Cavallaro: puoi ancora goderti il mare dalla Frasca, che da lassù sarà senz’altro bellissimo!
Ivana Puleo