Quale? È in dubbio che, dal punto di vista della pulizia della città, non si può certo dire che l’Amministrazione usi un metodo democratico; ossia che si effettui un intervento degli addetti omogeneo in tutte le zone. Ad esempio: si può trattare alla stessa maniera Corso Marconi e Largo Tripoli? È impensabile.
Corso Marconi è il salotto buono dove si concentra l’occhio del turista che desidera vedere il meglio, Largo Tripoli è la zona di fronte all’ingresso dell’ex Fabbrica Italcementi e quindi da nascondere sotto il tappeto e forse anche a causa della guerra in Libia, un poco disastrata. Infatti pur ricadendo nell’elenco delle proprietà comunali, l’incuria in cui viene lasciata si evidenzia soprattutto dalle erbacce che sul bordo dei marciapiedi, se così si possono chiamare, ha raggiunto l’altezza di circa 1 metro; foglie, cartacce e plastica si accumulano tra gli steli, nell’attesa di un addetto che è di là da venire, ossia si è persa la memoria dell’ultimo intervento.
A nulla sono valse le telefonata a “Città Pulita”. Qui dobbiamo pur dire che, per quanto riguarda la pulizia dei luoghi si stava meglio quando si stava peggio; almeno quando la ex Fabbrica Italcementi era in produzione per il fatto che spesso qualche automezzo spargeva in terra del materiale, la spazzatrice si preoccupava di uscire dalla fabbrica e provvedere alla pulizia. Questa zona è stata definita più volte dall’Amministrazione zona degradata ma è evidente che ciò avviene perché la si lascia nel degrado. Per cui signor Sindaco, vorremmo che lei ci raccomandasse presso “Città Pulita”, perché almeno una volta al mese gli abitanti della zona vedendo un addetto possano anche loro sentirsi parte della cittadinanza ed esclamare felici: “Oh! Ma la città è veramente pulita!”.
Giuseppe Fresi
Cittadino di Civitavecchia abitante in Largo Tripoli