L’associazione culturale “Il Trittico” esprime la propria preoccupazione per la progressiva scomparsa delle edicole di giornali a Civitavecchia, ridotte ormai a pochissime unità in conseguenza della crisi di lettori che interessa i quotidiani. Il Trittico osserva come la scomparsa delle edicole dal paesaggio urbano rappresenti anche un preoccupante fenomeno sotto l’aspetto sociale e culturale, visto che era lì che i civitavecchiesi si incontravano numerosi a comprare il quotidiano, il mezzo più diffuso di una fitta rete di comunicazione pubblica, che ora vanta sempre meno lettori.
“Sia per la digitalizzazione dell’informazione – si legge nella nota de Il Trittico – sia per una ragione di fondamentale importanza alla quale vale la pena di accennare. Va infatti premesso che si è in presenza non tanto di una generica disaffezione al giornale quanto di una divaricazione tra le attese del lettore e il contenuto dello stesso. Infatti, l’usuale lettore dei giornali è per lo più un adulto o un anziano o un soggetto che per l’attività svolta desidera restare al corrente di ciò che accade intorno a lui. Abituato anche per una questione generazionale al pensiero creativo, divergente e critico, avverte il fastidio di essere sistematicamente indirizzato dal sistema mediatico verso un modo di ragionare passivo, fatto di slogan che intendono definirgli sommariamente in anticipo il significato dei maggiori avvenimenti, escludendo personali interpretazioni e autonomi approfondimenti. E’ una persona che ricevute le prime informazioni dalla Tv le seleziona per importanza, e poi compra quel giornale che per la sua diffusione gli sembra più idoneo a fornirgli maggiori ragguagli. Ma il punto è che raramente risulta appagato in questo suo intento. Succede infatti che l’informazione che più gli sta a cuore e che per lui riveste una oggettiva importanza venga totalmente ignorata dal giornale, oppure relegata nelle ultime pagine o magari riferita negli stessi termini del mezzo televisivo. Ora, dal ripetersi di esperienze del genere una parte notevole dei lettori riceve la deludente sensazione che i giornalisti, che pure riteneva dei professionisti dall’acume e dall’intraprendenza ineguagliabili, si stiano imponendo da un po’ di tempo a questa parte degli inspiegabili limiti, quasi un’autocensura. E allora, mancando una spiegazione logica a quanto va riscontrando, è portato a chiedersi quali siano nei grandi giornali i rapporti tra proprietà e redazione, quali i livelli d’indipendenza dell’informazione. Quesiti che possono trovare risposta solo nella geopolitica. E’ così che tanti lettori, col passar del tempo, si allontanano dalla grande stampa e finiscono per acquistare un giornale a diffusione locale che pure operando su un fronte più limitato lo fa con maggiore equilibrio e li tiene informati di fatti aventi un rilievo più utile e diretto sulle proprie esperienze di vita”.
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giovanni
Ormai i giornali si leggono su internet anche pagando un abbonamento.