“Nel rispondere al comunicato delle Ardite, che vedono minacciata la legge 194 dalla iniziativa di legge popolare “Un cuore che batte”, desideriamo informare le stesse Ardite e tutti i cittadini, che lo scopo di questa nostra proposta è quello di aggiungere un comma all’articolo 14 della legge 194, affinché la donna che sta valutando la triste decisione dell’aborto volontario, possa prendere coscienza del nascituro che porta nel grembo”. Lo afferma l’associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita” che annuncia una raccolta firme.
“Chiediamo – spiegano dall’associazione – che sia il medico a mostrare la verità umana e biologica del bambino attraverso una ecografia, e tramite l’ascolto del battito cardiaco dello stesso. Si tratta di un servizio da rendere alla verità ed alla giustizia, alla scienza e a quanto previsto dall’istituto del consenso informato. Non si tratta quindi di esercitare una violenza o una forma di coercizione nei confronti della donna, ma di volgere lo sguardo all’umanità del concepito, mettendo la donna in condizioni di piena consapevolezza. Nella nostra esperienza, molte donne, anche in età avanzata, rimpiangono amaramente quella scelta irrevocabile. Le nostre volontarie ascoltano frequentemente testimonianze di dolore come queste: “Mia figlia grande purtroppo ha deciso di abortire e io ogni anno, quando ricorre quel triste anniversario, vado al cimitero a portare una rosa. Sa, io non ho nessun nipotino e quello era l’unico e non è stato fatto nascere”. “Sa, io ho abortito tanti anni fa e me ne pento veramente; ci penso spesso e conto gli anni che quel figlio non nato avrebbe avuto adesso quando guardo gli altri figli : 3, 7, 15, 25 … anni. Se potessi tornare indietro non lo farei di sicuro e vorrei dirlo alle donne più giovani: Non lo fate! È un grave errore !” La mancanza di quel figlio, di quel fratello o nipote non è solo sofferta dalla madre ma è una perdita per tutta la famiglia e per la comunità intera. Noi chiediamo alle coppie, alle donne e agli uomini di interrogarsi nel profondo, in piena onestà, responsabilità e consapevolezza prima che sia troppo tardi. E allora, ci chiediamo, dove stia la violenza. Non certo nella vista del bambino concepito nel seno materno. La violenza vera, brutale ed irrimediabile, sta nell’eliminare la sua vita innocente. Non è piuttosto una violenza brutale ai danni della donna, quella di certi uomini o familiari che le impongono con minacce e ricatti di abortire? Può sopravvivere una sana relazione di coppia dopo un aborto volontario? La nostra esperienza ci porta a dubitarne seriamente. Vorremo uomini veri, maturi e responsabili, che invece di delegare ogni decisione alla donna, come se loro non centrassero per nulla, sentano la chiamata del cuore a proteggere e sostenere sia la madre che il figlio. La donna infine rivendica la libertà totale sul suo corpo, ma non stiamo parlando solo del suo corpo, cioè di quello della donna ma anche di un altro corpo umano che vive già in lei. I corpi sono due! La totale libertà del corpo femminile va rivendicata solo a monte del concepimento, quando vi è un solo corpo… Capire e acquisire consapevolezza che il bambino che si muove nel grembo materno è una realtà viva dentro di sé, un piccolo cuore che batte, che potrà colmare la nostra vita di gioia e di amore. Per questo vi proponiamo di unirvi a noi con la raccolta firme UN CUORE CHE BATTE in aiuto alle donne. Si tratta di una di quelle rare occasioni in cui tutto il popolo della vita può sensibilizzare i cittadini sul valore inestimabile di ogni essere umano concepito e vivente, chiedendo che ogni donna intenzionata ad abortire guardi ed ascolti prima, attraverso una ecografia, il battito del cuore del proprio bambino e poi lo ascolti con il suo cuore di donna, di madre e se ne innamori. Se lo senti, lo ami e lo proteggi. Invitiamo pertanto tutti i residenti in Italia a firmare la proposta di legge di iniziativa popolare UN CUORE CHE BATTE nel proprio Comune di residenza oppure presso i vari banchetti di raccolta firme, che per il Comune di Civitavecchia sono i seguenti: – Mercoledì pomeriggio Piazzetta Santa Maria/ Corso Centocelle – Sabato mattina al Mercato – Domenica mattina all’uscita delle messe – Domenica tardo pomeriggio sul lungomare di Civitavecchia La scadenza è vicina… affrettatevi!”
1 Comments
Ardita
Signore e signori, qualora aveste un utero,
Se la vostra religione e la vostra personale morale vi impedisce di non abortire. Il mio consiglio è quello di non farlo.
Per tutte le donne che invece vogliono farlo, viva la 194!
“Io ho abortito e sto benissimo.
Perché insieme stiamo ben. E voi siete rane dal ventre vuoto.
Che avete un sacco da dire sui ventri degli altri.