Ci risiamo! E’ giunta notizia che ad Allumiere si parli di nuovo di grandi impianti di compostaggio. Le informazioni che abbiamo come Comitato Antidiscarica, sembrerebbero, infatti, confermare le nostre preoccupazioni riguardo gli appetiti che imprenditori della “monnezza” hanno su quella zona industriale di Allumiere.
Riteniamo opportuno ricordare che da anni vi sono tentativi di trasformare quella porzione di territorio in un punto di lavorazione dei rifiuti proveniente da tutto il Lazio, nonostante le norme tecniche di attuazione dicano chiaramente che lì è tassativamente vietato lavorare rifiuti. Invece, oggi, si discute di nuovo di digestore da circa 35.000 tonnellate annue come se niente fosse accaduto, come se il Comune di Allumiere, dopo l’enorme lavoro dei comitati e delle Associazioni, non avesse deliberato la contrarietà all’istallazione di questi impianti, come se tutti i comuni limitrofi non avessero preso la stessa posizione, come se la volontà comprensoriale non fosse stata quella di scongiurare impianti di digestione anaerobica, fintanto che il comprensorio non avesse raggiunto percentuali di differenziazione significative e tali da giustificare la realizzazione di un impianto di compostaggio aerobico da realizzare su proprietà pubblica e dimensionato secondo le reali esigenze di smaltimento della frazione organica dei rifiuti dei comuni di Allumiere, Civitavecchia, Tolfa e Santa Marinella. A tutto ciò si aggiunge quello che è di dominio pubblico, e cioè la chiara posizione della Regione Lazio di contrarietà e improcedibilità autorizzativa di tali impianti all’interno della ZPS dei “Monti della Tolfa”. Una posizione che i comitati sostengono da sempre e che lo stesso Piano regionale dei rifiuti evidenzia come fattore escludente.
Non capiamo, quindi, a quale titolo alcuni personaggi vicino all’amministrazione comunale svolgano il compito di procacciatori d’affari o meglio una ricerca di imprenditori del settore rifiuti disposti ad investire in quell’area. Questa proposta che si vocifera in paese è l’ennesimo tentativo di portare una montagna di rifiuti da Roma e provincia nel nostro comprensorio. Ve li ricordiamo cronologicamente dal 2002 ad oggi: proposta dell’ex Sindaco Cammilletti di realizzare in quell’area la discarica comprensoriale che avrebbe sostituito “fosso del prete”, idea progettuale della ecostile srl denominata “bio polo”presentata con l’utilizzo abusivo del logo della Provincia di Roma, che prevedeva un centro studi sui rifiuti oltre ad un impianto di digestione anaerobica da 130.000-90.000 tonn. annue con annessa centrale di produzione energetica dal biogas; megadigestore anaerobico da 70.000 tonnellate anno presentato dalla Renerwaste spa al comune di Allumiere per il quale ci fu un acceso dibattito che portò il Sindaco di Allumiere ad una richiesta di ridimensionamento per arrivare poi al no definitivo, sancito con l’approvazione di una mozione in tutti i comuni del comprensorio Allumiere compreso; un impianto aerobico da 35.000 tonnellate annue sempre presentato dalla Renerwaste spa bocciato dalla provincia di Roma in base ai pareri negativi della maggior parte degli enti deputati alla decisione.
Oggi un altro progetto similare, se confermate le indiscrezioni in nostro possesso, si vanta anche di una inesistente programmazione regionale che prevedrebbe l’istallazione di circa ventotto impianti sul territorio regionale da 35.000 tonnellate annue. A questo proposito il nostro portavoce, Stefanini Emiliano, ha interloquito direttamente con lo staff dell’Assessorato Regionale competente e la risposta è stata chiara: “non esiste nessuna programmazione in tal senso, chi millanta tali affermazioni dice il falso e sarà presto chiarito dall’Assessore Civita”.
Non ci rimane che rassicurare l’intera popolazione del comprensorio che saremo vigili e presenti in tutte le discussioni che riguardano i rifiuti, monitoreremo la situazione al fine di evitare che si realizzi qualsiasi impianto in quell’area, confermando la nostra disponibilità al confronto su un impianto comprensoriale di “compostaggio aerobico”a servizio dei soli comuni del comprensorio e non del Comune di Roma, ma solo dopo che i Comuni si attivano sulla raccolta porta a porta differenziata dei rifiuti e solo dopo il raggiungimento di serie percentuali di differenziazione. Se poi il comune di Allumiere ha l’esigenza di chiudere il ciclo dei propri rifiuti, sono anni che abbiamo presentato soluzioni di micro impianti che facilmente potrebbero trasformare in compost di qualità le esigue quantità di umido prodotto dagli abitanti di Allumiere. Concludiamo ricordando al Sindaco che la coerenza è molto importante, come lo è il rispetto degli impegni presi, specie se espressi in un atto formale. In particolare ci riferiamo a quella mozione che prevedeva il coinvolgimento del “Comitato antidiscarica” ogni qualvolta si discuteva di rifiuti e che il Sindaco pare aver completamente dimenticato. Noi no. Gli ribadiamo quindi che noi ci siamo, come sempre disponibili al confronto costruttivo e volto a trovare soluzioni frutto di conoscenza diretta e competenza, ma non siamo disponibili a permettere a nessun imprenditore della “mondezza” di decidere sul nostro territorio, nonostante i provvedimenti del governo Renzi che ipotizzano un ato unico nazionale, mettendo al centro della politica sui rifiuti l’incenerimento. Restiamo dell’idea che la pianificazione degli impianti di trattamento dei rifiuti debba doverosamente rimanere alle Istituzioni pubbliche e secondo le esigenze comprensoriali, e non delegata alle scelte imprenditoriali di questa o quell’altra impresa secondo le proprie necessità o opportunità di investimento, troppo spesso dettate da incentivi economici e non da una seria valutazione degli interessi territoriali. Cerroni docet!
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Emiliano Stefanini e Giuseppe Gori
Comitato Antidiscarica