Certe lettere, se fossero chiuse, non le apriremmo nemmeno. Ce le mandano aperte, perciò ci è toccato leggerle e quindi ci tocca rispondere, quanto meno per fare chiarezza laddove si cerca di mescolare le carte. Forza Italia a Civitavecchia è una realtà che si è consolidata in pochi mesi dalla sua rinascita e riorganizzazione territoriale, registrando un risultato che le consente di essere rappresentata in Consiglio Comunale e di partire con basi solide con un progetto per la riconquista di Palazzo del Pincio da parte del centro-destra.
Piangere sul latte versato della spaccatura creata non ha senso, soprattutto se la litania arriva dalla voce di Piero Pallassini, 63 voti di preferenza in una lista, Forza Civitavecchia, che doveva essere composta da “forzisti della prima ora” e in cui abbiamo letto invece cognomi di persone provenienti dai più disparati partiti, oltre che da sindacati e altri.
Faccia tosta. Perché costoro hanno anche avuto da Forza Italia la possibilità di ricucire lo strappo. Perché la storia di questa campagna elettorale è chiara, sotto la luce del sole: per cercare il dialogo e la coesione abbiamo anche ritirato i nomi dei due possibili candidati sindaco che avevamo individuato, a patto che il candidato sindaco unitario non fosse Massimiliano Grasso, in quanto emanazione dei poteri forti della città. Poteri forti che poi, magari, sono gli stessi che consentono a un candidato da 63 voti di vedersi balzare agli onori di certe “cronache” per attaccare un partito, il nostro, andato avanti da solo e raccogliendo attorno a sé tante adesioni da dover presentare quattro liste anziché una, con un risultato globale del 12,5%. Poteri forti, poteri delle consulenze, poteri della pubblicità. Poteri evidentemente ancora da combattere.
Dall’altra parte Pallassini dice di restare fedele al Presidente Berlusconi, quando invece lo ha abbandonato proprio nel momento più difficile e per giunta dopo aver goduto di quegli stessi incarichi regionali e nazionali che ha la faccia di citare. Bluffa apertamente nella sua partita per racimolare qualche incarico, magari un rup al porto, ma non si è accorto che ormai da tempo Forza Italia gioca a carte scoperte. E per lui, ormai, non è possibile alcun “rilancio”…
Comunque la porta di Forza Italia non è aperta ma apertissima a tutti soprattutto, ai portatori di idee e progetti per la città, per l’occupazione, per risolvere il forte disagio sociale: certo, non a chi vuole imporre solo interessi personali o affaristici, magari per conto di qualcuno. Sperando, ovviamente, che almeno la stampa non allineata (che poi è quella più letta) consenta al partito che a Civitavecchia ha preso il 20% alle Europee di informare i suoi lettori della risposta di questo “mostro sacro” della politica locale.
D’altronde Forza Italia anche a livello locale sta già lavorando (come ha sempre fatto) affinché tutto il centro-destra sia riunito, dall’area moderata (che anche Grasso dice di voler rappresentare) a Fratelli d’Italia, che ha ottenuto un risultato politico a Civitavecchia intorno al 4%, del tutto analogo a quello del Ncd, che se aggiunto al 19,8% di Forza Italia dà una somma del 28%, sufficiente per guardare al futuro con la voglia di lavorare alla riconquista di Palazzo del Pincio.
Ulteriore passo di questa operazione dovrà essere, al più presto, l’apertura di un dibattito politico che chiami anche quei soggetti appartenenti al centro-destra, quando non direttamente alla destra, che hanno ritenuto di dover sposare in questa fase progetti politici di altra estrazione, ribaltando quindi il concetto delle Larghe Intese: pensiamo a coloro che hanno voluto candidarsi con Pietro Tidei e che, crediamo, a questo punto saranno ovviamente delusi. Laddove delle risorse politiche sono recuperabili, vanno recuperate. Se il centro-destra è unito e non si sparpaglia, a Civitavecchia sarà vincente e Forza Italia si pone in prima fila in questo progetto. Speriamo che la lezione sia stata intesa da tutti.
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Forza Italia